I pipistrelli sono fra gli “imputati” per il passaggio del Coronavirus dagli animali all’uomo. La rivista Query ne ha parlato con Leonardo Ancillotto e Martina Spada del Consiglio Direttivo del GIRC (Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri). La prima domanda riguarda proprio il ruolo dei pipistrelli nella diffusione del Coronavirus: gli studiosi ricordano che è “assai probabile”, ma non ancora certo perché “in alcune specie di pipistrelli si possono ritrovare dei virus simili a SARS-CoV-2, nessuno dei quali, tuttavia, sembra essere in grado di infettare l’uomo come il Coronavirus che ormai tutti conosciamo”.



Recentissimi studi indicherebbero che la separazione di SARS-CoV-2 dal suo “antenato” ospite di un pipistrello risalirebbe a 20-70 anni fa: “Per questo motivo non abbiamo ancora un’idea chiara di come questo virus sia giunto all’uomo” e potrebbero allora essere coinvolti anche altri animali.

I chirotteri hanno un sistema immunitario molto efficace, per cui riescono a convivere con molti virus diversi: “Le notizie del legame di alcuni virus con i pipistrelli hanno messo questi animali in cattiva luce nei media e nell’opinione pubblica, aggravando la situazione derivante dal folklore e da falsi miti e credenze popolari diffuse in maniera quasi capillare in tutto il mondo”, evidenziano i due scienziati che indicano piuttosto le responsabilità umane come la caccia e la macellazione illegale o la pessima igiene nei “wet market” orientali: “Conservare e proteggere l’ambiente naturale è il primo passo per tutelare la nostra salute”.



PIPISTRELLI E CORONAVIRUS: TRA SCIENZA E FALSI MITI

In India, Indonesia, Perù e diversi stati africani sono già stati registrati eventi di uccisioni di massa di pipistrelli da parte di cittadini, dettate dalla paura e dall’ignoranza. I Coronavirus sono infatti presenti in moltissime specie e l’uomo stesso ne ha ben sette diversi. I pipistrelli spiccano perché il gruppo dei chirotteri è rappresentato da moltissime specie (circa 1.400) e i Coronavirus che circolano nelle popolazioni di pipistrelli non corrispondono a quelli che causano epidemie tra gli esseri umani “ma sono solo dei parenti più o meno stretti di essi”.



I rischi sono più alti con gli animali domestici, come i dromedari in Medio Oriente per quanto riguarda il Coronavirus MERS-CoV. Inoltre, in ogni caso “è sempre necessaria l’amplificazione nella popolazione umana” per arrivare a una pandemia: “La trasmissione iniziale è sempre favorita da azioni scorrette dell’uomo e spesso coinvolge un primo passaggio in un’altra specie animale, mentre le epidemie sono generate, solo in seguito, dalla trasmissione efficace tra uomo e uomo”.

Piuttosto, il Coronavirus ha rinfocolato falsi miti sui pipistrelli, da sempre legati “a qualcosa di oscuro e diabolico“, come i vampiri. Falsa pure la credenza che i pipistrelli si attacchino ai capelli, quando in realtà “non hanno alcuna intenzione di avvicinarsi all’uomo”. I pipistrelli sono considerati animali “disgustosi” e ciò contribuisce “alla formazione di questi sentimenti immotivati”.

PIPISTRELLI, ANIMALI UTILI E DA PROTEGGERE

I due studiosi apprezzano dunque le iniziative che tendono a rendere più “simpatici” i pipistrelli, come il progetto “Bat box, un pipistrello per amico”, promosso dal Museo di Storia Naturale di Firenze, perché in realtà i pipistrelli hanno un ruolo importante nel nostro ecosistema: “In varie parti del mondo sono importanti impollinatori e dispersori di semi di moltissime piante, anche di interesse commerciale (es. mango e banana) e farmaceutico; la maggior parte delle specie però si nutre di insetti, incluse tutte e 36 le specie di pipistrelli presenti in Italia.

Nei nostri ecosistemi quindi i pipistrelli contribuiscono a mantenere sotto controllo il numero di insetti, molto spesso anche quelli nocivi alle foreste o alle coltivazioni, oltre che le onnipresenti zanzare. Visto che molti pipistrelli poi frequentano anche gli ambienti antropizzati come le città o le aree coltivate, con la loro alimentazione ci offrono un vero e proprio servizio a costo zero nel mantenere basse le popolazioni di insetti nocivi“.

Urbanizzazione, deforestazione, pesticidi, inquinamento delle acque e inquinamento luminoso invece minacciano proprio la sopravvivenza dei pipistrelli. Serve dunque conoscerli meglio, per sfatare le falsità sul loro conto ed evidenziare invece tutti i motivi per cui i pipistrelli sono utili all’ambiente e anche all’uomo stesso, magari con una bat-box per avere al proprio servizio un “insetticida” naturale.