Pippo Baudo compie oggi 88 anni. Il mitico presentatore, che ha scritto la storia della televisione italiane, spegnerà in queste ore un’altra candelina. A discapito di coloro che nei giorni scorsi avevano parlato di condizioni di salute gravi a causa di presunti problemi cardiaci. Ad allontanare i rumors ci aveva pensato il diretto interessato: “Sto benissimo, ho solo effettuato dei controlli di routine e una visita per un problema al ginocchio”, aveva rassicurato. È così che potrà dunque festeggiare il lieto evento in famiglia.



Da qualche anno, infatti, Pippo Baudo preferisce rimanere lontano dagli schermi. Di recente è apparso raramente sui canali della RAI. È accaduto in particolare a gennaio scorso, in occasione delle celebrazioni dei 70 anni di attività dell’emittente di Stato. Il celebre conduttore è apparso per pochi minuti in collegamento da casa e ha scherzato con Carlo Conti: “Io ho fatto 13 Festival di Sanremo, hai ancora strada da fare”. Qualche mese prima invece aveva fatto una sorpresa a Brigitte Nielsen, inviandole un video messaggio in occasione della sua ospitata a Domenica In.



Pippo Baudo e l’amore per la televisione

L’amore per il mondo della televisione da parte di Pippo Baudo tuttavia non si è mai affievolito, tanto che, tuttora, alla veneranda età di 88 anni, segue i suoi sviluppi e le sue dinamiche con interesse. Anche se in passato ha ammesso che, da bambino, sognava di fare un mestiere diverso, ovvero quello del direttore d’orchestra: “È davvero una cosa cui sono stato tanto legato ma che purtroppo non sono mai riuscito a realizzare: invidiavo in tal senso la bravura di Pippo Caruso, che è un amico”, aveva detto. Il suo talento lo ha portato altrove, anche se ha continuato a suonare il pianoforte. 



È proprio della sua carriera che venerdì 7 giugno alle 15 su Rai Storia verrà ripercorsa attraverso il film “Pippo Baudo, la cultura si fa spettacolo” di Enrico Salvatori. Dagli inizi in Sicilia al successo a servizio della tv pubblica. E dire che al provino con la RAI il responso non era stato dei migliori: “Può essere utilizzato per programmi minori”, gli dissero. Invece, non andò così. Questo è uno dei tanti retroscena svelati nella pellicola a lui dedicata.