Dalla Campania alla Sicilia, passando in Calabria e fino in Sardegna, è sempre più diffuso il fenomeno dei piromani pronti ad appiccare furtivamente il fuoco per poi darsi alla fuga indisturbati. Interi ettari di boscaglia sono andati letteralmente in fumo provocando dei gravissimi danni ambientali e non solo. Uno degli ultimi casi, teatro dell’ennesimo incendio, è stato registrato in una zona boschiva in provincia di Benevento. Un rogo diventato già emblematico in quanto il piromane che lo ha provocato volontariamente è stato già identificato dai carabinieri dopo essere stato incastrato dalle telecamere nascoste. Gli uomini della Forestale di Montesarchio, hanno così provveduto all’arresto dell’allevatore sorpreso mentre appiccava il fuoco, prima di darsi alla fuga.



Grazie alla presenza di telecamere nascoste e di droni è stato possibile identificare e rintracciare l’uomo che era stato immortalato nell’atto di appiccare l’incendio. Le indagini ed il successivo piazzamento delle telecamere si sono svolti tramite una preliminare analisi storica ed accurata degli eventi incendiari, applicando il cosiddetto “Metodo delle Evidenze Fisiche” che ha permesso di individuare i punti di innesco degli incendi che avevano già interessato la zona in passato.



PIROMANE APPICCA INCENDIO E FUGGE: ARRESTATO, LE INDAGINI

Come spesso accade, c’è la mano dell’uomo dietro eventi disastrosi come i numerosi incendi che stanno dilaniando da settimane gran parte dell’Italia, in particolare al Sud. Si parla del 98% dei casi, secondo i dati diffusi dai Carabinieri. Nel caso del piromane arrestato in provincia di Benevento dopo essere stato scoperto dalle telecamere mentre appiccava il fuoco in località Fiego, si tratta di un allevatore 50enne. L’uomo viene ripreso mentre usa l’accendino dando alle fiamme la vegetazione per poi allontanarsi velocemente dal punto di innesco. Si tratta della medesima area bruciata lo scorso luglio e che ha necessitato dell’impiego di numerose squadre di vigili del fuoco, nonché di Canadair per domare le fiamme. Questo ha spinto all’uso di dispositivi di videosorveglianza che sono stati fondamentali nel portare all’individuazione del piromane ed al suo arresto. Secondo quanto emerso dal lavoro degli investigatori, l’incendio sarebbe stato finalizzato al rinnovo del pascolo al fine di massimizzare il profitto derivante dalla propria azienda zootecnica. Nulla, però, che possa giustificare un gesto simile.



IL FENOMENO DEI PIROMANI: COSA C’È DIETRO

Nei caldi giorni di agosto l’Italia ha continuato a bruciare, ma la colpa di questi eventi non è da attribuire alla natura se non solo per il 2% dei casi. Il resto è un fenomeno provocato dall’uomo, di cui oltre la metà di origine dolosa. C’è chi appicca il fuoco perchè malato – l’ossessione dei piromani -, per vendetta o per mere ragioni economiche. I veri piromani, ovvero chi è affetto da un disturbo psichico, rappresentano una minoranza ma i danno da loro prodotti sono comunque enormi in quanto agiscono in modo seriale. Marco Di Fonzo, comandante del Nucleo informativo antincendio boschivo dei Carabinieri, è impegnato nella caccia ai colpevoli di quello che lui stesso definisce “reato da vigliacchi”. “Innescano le fiamme e quando divampa sono già altrove”, ha commentato al Corriere della Sera. Il colonnello ha proseguito definendolo “un fenomeno socio-economico complesso, che varia da regione a regione, da provincia a provincia, anche all’interno di un comune”. Non ci sono solo delinquenti, ma anche tanti comportamenti maldestri. “A volte a provocare gli incendi sono persone anziane, abituate da sempre a dare fuoco ai residui vegetali ma che non sono più in grado di controllare, ed è anche cambiato il territorio attorno a loro”, ha osservato Gianfilippo Micillo, dirigente del Coordinamento antincendio boschivo dei Vigili del Fuoco.