Si parla di piselli questa mattina a Uno Mattina, a cominciare dai consigli della dottoressa Bracale: “I piselli hanno pochissime calorie, aiutano la mobilità intestinale ma bisogna stare attenti – ha precisato – chi soffre di aria nella pancia dovrebbe usare quelli decorticati. I piselli possono essere usati dai celiaci perchè non contengono glutini. Quelli decongelati sono quelli migliori dal punto di vista nutrizionali, possiamo comprarli, lavarli e poi congelarli. Possono anche essere usati per tenere sotto controllo il livello del sangue. Sono molto ricchi di vitamina C e anche di vitamina A ma anche di betacarotenoide, acido folico, hanno tantissime qualità”.



Francesco Giardina, responsabile Coldiretti, ha aggiunto: “E’ stato un inverno complicato, qualche problema c’è stato ma comunque questo è il momento dei piselli freschi, acquistiamoli e consumiamoli, hanno anche un legame con le aziende agricole. Il periodo dura poco, ancora per un mese poi finiscono e cominceremo ad avere i prodotti dell’industria, frutta della trasformazione. Abbiamo diverse varietà di piselli, cambia molto la pianta, abbiamo varietà nane, molto basse oppure rampicanti che sono molto alte, dipende dalla comodità del raccolto e dal tipo di produzione che vogliamo fare. Per riconoscere un pisello fresco è più facile quando c’è il bacello, la parte esterna, spesso le persone non comprano i piselli freschi perchè serve troppo tempo. I piselli freschi sono quelli più “acerbi” mentre quelli in scatola sono quelli più maturi”.



PISELLI, LE PAROLE DEL NUMERO UNO DELLA COLDIRETTI PRANDINI

In collegamento anche Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, che ha spiegato: “E’ fondamentale avere le giuste informazioni sui prodotti poi i consumatori dovranno poter scegliere”. E ancora: “La direzione dell’Europa va indirizzata in scelte giuste e consapevoli, fino ad oggi ce ne sono state poche, è vietato l’obbligo dell’origine e abbiamo fatto una raccolta firme per ottenere un regolamento di modo da poter essere sempre informati su ciò che acquistano. C’è anche un regolamento che dice che basta solo l’ultima fase di lavorazione per denominare quel prodotto come italiano e per noi non è assolutamente giusto, il prodotto italiano è ciò che viene prodotto in Italia, nient’altro”.

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