A Viterbo, precisamente nel comune di Canepina, una bambina di due anni è rimasta vittima dell’ennesima aggressione che si registra causata da un pitbull. Sul caso sono ancora in corso le necessarie indagini, ma agli inquirenti il quadro appare piuttosto chiaro. Sembrerebbe, infatti, che il cane fosse detenuto irregolarmente dal suo proprietario che l’avrebbe lasciato libero di girare per il comune senza nessun tipo di precauzione. Contestualmente, comunque, la bambina di due anni aggredita dal pitbull a Viterbo, che è stata trasportata in codice rosso all’ospedale Belcolle, risulta essere in condizioni piuttosto gravi, ma fortunatamente non dovrebbe essere in pericolo di vita.



Viterbo, bambina di 2 anni aggredita da un pitbull: cosa è successo

L’aggressione del pitbull ai danni della bambina di 2 anni è avvenuta a Viterbo nella giornata di giovedì, anche se è stata resa nota solamente oggi, probabilmente al termine dei rilevamenti relativi al cane, tra individuazione del proprietario e indagini di rito. Secondo quanto si è riusciti a ricostruire, l’aggressione è avvenuta nel pomeriggio, nei pressi della centrale piazza Garibaldi, dove la piccola si trovata, non è chiaro in compagnia di chi, ma presumibilmente dei genitori o dei nonni.



Per circostanze ancora da chiarire, la bambina di 2 anni di Viterbo sarebbe entrata in contatto con il pitbull, che girava libero per la piazza. Lì è scattata l’aggressione, con la piccola che sarebbe stata violentemente morsa ai piedi. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine e dei paramedici del 118 che hanno portato la bambina in codice rosso all’ospedale Belcolle, mentre il cane si è allontanato dalla scena, per poi essere individuato dagli agenti pochi minuti dopo. La bambina di 2 anni rimane ancora ricoverata, mentre è stato individuato il proprietario del pitbull, anche lui residente in provincia di Viterbo. A quest’ultimo i carabinieri hanno contestato gravi irregolarità sulla detenzione del cane, che doveva essere custodito con maggiore cura e non risultava iscritto (come legge prevede) all’anagrafe canina. Per l’uomo è stata comminata una sanzione amministrativa, mentre il cane è stato affidato al servizio veterinario dell’Asl che deciderà, anche in base alle indagini che ricostruiranno le dinamiche, sul suo destino.

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