Pochi giorni fa un pitbull – noto con il nome di ‘Nerone’ – ha azzannato un’educatrice cinofila mentre si trovata al canile di Borgo Vercelli: una potenziale tragedia (nella quale fortunatamente nessuno ha perso la vita) e che aggiunge dolore alla morte di un bambino di 5 mesi causata dallo stesso identico esemplare solamene lo scorso maggio e che l’aveva costretto alle cure – appunto – del canile per testarne l’eventuale indole aggressiva e cercare di rieducarlo, oppure avviarlo al triste destino che spetta agli animali che non riescono a convivere con gli esseri umani.



Prima di tornare con la mente a maggio, vale le pena soffermarci a quanto accaduto nei giorni scorsi a Bordo Vercelli: il pitbull si trovava nel canile locale e improvvisamente avrebbe attaccato e ferito l’educatrice cinofila 60enne Alessandra Ceretto che si stava occupando proprio quella sua rieducazione. Un violento morso alla gamba che – grazie al pronto intervento dei tanti presenti – fortunatamente non sembra aver causato particolari danni a Ceretto che (comunque) è stata trasportata d’urgenza in ospedale e sottoposta ad un intervento chirurgico per evitare infezioni e ridurre i danni causati dai denti del pitbull.



Il pitbull Nerone e l’aggressione di maggio: strappò un bambino di 5 mesi dalle braccia della nonna

Come di consueto, dopo l’aggressione da parte del pitbull è stato aperto un fascicolo di indagine per appurare eventuali responsabilità umane nell’incuria dell’animale e che si aggiunge a quello già aperto a carico (figurativamente) di Nerone lo scorso maggio: in quell’occasione il cane aggredì con estrema violenza la nonna della sua padroncina, scagliandosi soprattutto sul bimbo di 5 mesi che aveva in braccio e che venne strappato dalle sua braccia.

Da una ricostruzione fatta in un secondo momento, il pitbull stava vagando libero nel giardino di casa mentre l’anziana signora era intenta a cullare il nipotino: in una frazione di secondo il cane l’ha aggredita, strappandole dalle braccia il bambino prima di trascinarlo per una qualche metro. Per il piccolo non ci fu nulla da fare di diverso dal dichiararne il decesso, mentre l’anziana – salvo alcune ferite – ne uscì quasi completamente illesa e il cane fu affidato al canile dove ha aggredito (nei giorni scorsi) anche l’educatrice cinofila.