Gli aborti in Groenlandia sono segnalati in diminuzione per il terzo anno di fila. I dati statistici vengono riportati dal National Board of Health e sono stati pubblicati dal quotidiano “Sermitsiaq AG”; in particolare, nel 2021 è stato rilevato che sono state in totale 842 le donne incinte che hanno scelto di abortire. Il trend è, come anticipavamo, in discesa; infatti, nel 2019 vi sono state 902 donne in stato interessante che hanno deciso di ricorrere all’aborto, mentre nel 2020 i casi sono stati leggermente inferiori (889).



Il punto è che in Groenlandia ci sono ancora più aborti che nascite, come riporta il National Board of Health. Il tasso di natalità registrato nell’isola è il più basso dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi e, a rendere ancora più complicato il quadro, vi è appunto l’elevato numero di aborti.

ABORTI IN GROENLANDIA, STATISTICA CHOC: CI SONO PIÙ INTERRUZIONI DI GRAVIDANZA CHE NASCITE SULL’ISOLA

Le statistiche della Groenlandia rivelano che nel 2021 sono nati solo 761 bambini, quando gli aborti, rifacendoci al dato citato poche righe fa, sono stati nel complesso 842. Il saldo negativo è di conseguenza pari a -81. Analizzando ancora più nel dettaglio le statistiche che giungono direttamente dal territorio danese autonomo situato tra l’oceano Atlantico del Nord e l’oceano Artico, pare che siano soprattutto le donne tra i 20 e i 30 anni al di fuori delle grandi città ad aver abortito il loro primo figlio nel 2021.



Le tabelle diramate mostrano il numero di interruzioni di gravidanza (aborti indotti) per età delle donne e confermano questa impressione, mentre, per ciò che riguarda il tasso di abortività totale, esso è circa cinque volte superiore in Groenlandia rispetto agli altri Paesi nordici. Numeri abbastanza disarmanti, che riportano in auge un problema non certo inedito a quelle latitudini, proprio in un periodo storico nel quale gli aborti sono al centro di proteste e discussione negli Stati Uniti, dopo l’annullamento della sentenza Roe v Wade del 1973.

Leggi anche

CAOS LIBANO/ "Meglio ritirare Unifil, all'Italia non servono vedove di pace"