Penso che siamo più vicini all’inizio di quanto lo siamo alla fine della pandemia di Covid-19”. A dirlo ai microfoni della CNBC è Larry Brilliant, stimato epidemiologo statunitense. Il parere dell’esperto è allarmante, ma in virtù dei dati messi sul tavolo appare comprensibile. Soltanto il 15% della popolazione mondiale, infatti, ha completato il ciclo vaccinale.



La pandemia di Covid-19 è tutt’altro che finita. La campagna di vaccinazione prosegue spedita nei paesi sviluppati, ma in tutti gli altri i livelli di copertura sono ridotti ai minimi termini. In molte zone non si è superati neanche la soglia del 5%. I numeri attuali, secondo il dott. Larry Brilliant, che ha fatto parte del programma di eradicazione del vaiolo dell’Oms, sono troppo bassi. I rischi di ricadere in nuove ondate, al contrario, sono notevoli.



“Più vicini all’inizio che alla fine della pandemia”: il pericolo varianti

A meno che non vacciniamo tutti in più di 200 paesi, ci saranno ancora nuove varianti”. È soprattutto per questo motivo che il medico Larry Brilliant ritiene, allo stato attuale, si sia più vicini all’inizio che alla fine della pandemia. A preoccupare la popolazione adesso è la variante Delta, che rappresenta negli Stati Uniti il 90% dei casi. Essa – seppure più contagiata – viene contrastata efficacemente dai vaccini attualmente a disposizione. In caso di una ulteriore mutazione, tuttavia, potrebbe non essere più così.



La variante Delta, infatti, sta circolando in modo talmente rapido che in poche settimane potrebbero esaurirsi le persone che utilizza per diffondersi. “I nostri modelli prevedono anche una curva epidemica a forma di V invertita, che sale molto rapidamente e scende molto rapidamente”, ha spiegato Larry Brilliant. Le conseguenze potrebbero essere gravi. Ciò, infatti, potrebbe far nascere altre varianti, più o meno pericolose. “Ciò può significare che questo è un fenomeno di sei mesi in un paese, piuttosto che un fenomeno di due anni. Ma avverto le persone che questa è la variante Delta e non abbiamo esaurito le lettere greche, quindi potrebbero essercene altre”, ha concluso.