Pizza napoletana dovrà rispettare criteri prestabiliti

La pizza napoletana non sarà più inclusa nei menù italiani e di tutta l’Unione Europea se non rispetta le regole previste dal disciplinare di produzione riguardo ingredienti, metodi di preparazione e cottura. A deciderlo è la Coldiretti con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del Regolamento di esecuzione (Ue) 2022/2313. È stata infatti approvata la richiesta dell’Italia alla Ue di garantire la protezione del made in Italy con riserva del nome per la “Pizza Napoletana”. Come sottolineato dalla Coldiretti stessa, il nome di pizza “Napoletana, potrà essere utilizzato sulle confezioni o nei menù di ristoranti e pizzerie in Italia e nell’Unione Europea solo se saranno garantite alcune caratteristiche relative alla preparazione, come le ore minime di lievitazione, la stesura a mano della pasta, le modalità di farcitura, la cottura esclusivamente in forno a legna ad una temperatura di 485 C e l’altezza del cornicione di 1-2 cm, con il controllo di un ente terzo di certificazione”.



I limiti riguarderanno anche l’utilizzo di materie prime di base che devono avere necessariamente origini italiane: parliamo dell’olio extravergine d’oliva, il basilico fresco e la “Mozzarella di Bufala Campana Dop” e la “Mozzarella tradizionale Stg”. Altri ingredienti, spiega la Coldiretti, “sono i pomodori pelati e/o pomodorini freschi, che evidentemente potranno dare nuovo slancio alla produzione di pomodoro nazionale, notoriamente riconosciuto per la sua grande qualità”.

Pizza napoletana, chi non rispetta i criteri andrà contro “l’illecito”

Qualora la Pizza Napoletana inserita nei menù d’Italia e dell’Unione Europea non corrisponda ai criteri stabiliti dal regolamento, sarà considerato un illecito. Per questo motivo, come sottolineato dalla Coldiretti, “L’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi (Icqrf) è già al lavoro per dettagliare gli aspetti tecnici per aggiornare le relative disposizioni sanzionatorie inerenti alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli e alimentari“.

Il nuovo regolamento è pronto ad entrare in vigore dal 18 dicembre e offrirà la possibilità di migliorare “la trasparenza verso i consumatori sulla produzione di un piatto simbolo del Made in Italy, mettendo in sicurezza la sua meritata fama internazionale”. La pizza è infatti la colonna portante di un sistema economico che vale i 15 miliardi di fatturato, con un’occupazione di 100.000 addetti a tempo pieno che raddoppiano nel weekend. “Ogni giorno solo in Italia si sfornano circa 8 milioni di pizze grazie all’utilizzo di 200 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di chili di olio di oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro” conclude la Coldiretti.

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