PATRIARCA PIZZABALLA RINUNCIA AL VIAGGIO PER RIMANERE IN TERRA SANTA: ECCO IL MOTIVO

Il Patriarca latino di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, rimarrà in Terra Santa nelle prossime ore durante il momento di massima tensione per l’escalation di guerra dovuta all’attacco dell’Iran contro Israele la notte passata. A spiegarlo sono fonti vicine al cardinale italiano riportate dalla Rai questo pomeriggio: nella giornata di domani, lunedì 15 aprile 2024, il Patriarca Pizzaballa avrebbe dovuto prendere possesso del titolo di Sant’Onofrio nella parrocchia in Roma secondo il calendario diffuso dall’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche di Papa Francesco.



L’appuntamento era previsto per le ore 18 di domani con la Santa Messa nella chiesa in Piazza Sant’Onofrio 2: ma dopo i raid e missili lanciati dall’Iran contro lo Stato ebraico, compresa la città di Gerusalemme, la scelta del Patriarca e pastore dei cattolici è quella di rimanere come punto di riferimento morale, sociale e religioso in un momento di massima tensione per tutti in Terra Santa.



IL TITOLO DI SANT’ONOFRIO E IL ROSARIO: L’APPELLO DEL CARDINALE PIZZABALLA

Durante l’ultimo Concistoro della Chiesa Cattolica, Papa Francesco nominando cardinale il Patriarca di Gerusalemme aveva assegnato anche il titolo di Sant’Onofrio, un atto cardinalizio istituito da Papa Leone X nel lontano 1517 (quando in occasione del concistoro dell’epoca incrementò il numero dei cardinali di diverse unità). La tempistica dell’ordinazione ufficiale aveva portato il calendario liturgico alla Santa Messa con Pizzaballa per la giornata del 15 aprile ma gli eventi continui in Terra Santa hanno fatto preferire un dietrofront dello stesso Patriarca.



Nel frattempo dopo l’attacco con droni lanciato dall’Iran e dopo che la situazione della guerra nella Striscia di Gaza rischia di incendiarsi ancora di più, Sua Beatitudine il Cardinale Pizzaballa ha annunciato tramite il Patriarcato Latino di Gerusalemme l’invocazione della pace tramite un nuovo momento di preghiera previsto per questo pomeriggio in tutta la Terra Santa. «Preghiamo il Rosario oggi per la pace in Medio Oriente», fa sapere il Patriarcato seguendo l’appello di Papa Francesco rilanciato durante il Regina Coeli in Vaticano, «Nessuno deve minacciare l’esistenza altrui. Tutte le nazioni si schierino invece da parte della pace, e aiutino gli israeliani e i palestinesi a vivere in due Stati, fianco a fianco, in sicurezza. È un loro profondo e lecito desiderio, ed è un loro diritto! Due Stati vicini». Per il Santo Padre occorre giungere presto ad un cessate il fuoco a Gaza, unendosi alle preghiere da mesi invocate dal cardinale Pizzaballa e da tutto il popolo cristiano in Terra Santa: «si percorrano le vie del negoziato, con determinazione. Si aiuti quella popolazione, precipitata in una catastrofe umanitaria, si liberino subito gli ostaggi rapiti mesi fa! Quanta sofferenza! Preghiamo per la pace. Basta con la guerra, basta con gli attacchi, basta con la violenza! Sì al dialogo e sì alla pace!», ha concluso Papa Bergoglio.