GUERRA IN M.O., L’UDIENZA (IN PRIVATO) DEL PATRIARCA CARD. PIZZABALLA CON PAPA FRANCESCO

Atteso a Roma per l’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università Cattolica, il Patriarca latino di Gerusalemme cardinale Pierbattista Pizzaballa ha incontrato Papa Francesco per aggiornarlo sulla situazione umanitaria tremenda della comunità cristiana a Gaza, così come in generale sulla Terra Santa nel pieno della guerra fra Israele e Hamas. L’udienza è stata rigorosamente privata e alcuni dettagli dell’incontro importante in Vaticano sono stati resi noti dallo stesso Card. Pizzaballa a margine dell’evento accademico, rispondendo alle domande dei cronisti. «Con il Papa ci siamo aggiornati sulla situazione umanitaria della comunità cristiana a Gaza ma più in generale della Terra Santa e le possibili prospettive, per vedere se ci sono possibili canali di dialogo, per vedere almeno come fermare questa deriva che è sempre più preoccupante», spiega il Patriarca cattolico secondo quanto riporta Vatican News.



Il Patriarca dopo l’incontro personale con Papa Francesco ha partecipato all’udienza con i membri dello Studium Biblicum Franciscanum (qui si il Vaticano ha diffuso il discorso pubblico tenuto in Sala Clementina), dove il Santo Padre ha rivolto un ulteriore invito alla pace nella sequela di Cristo: «L’attuale situazione della Terra Santa e dei popoli che la abitano ci coinvolge e ci addolora. È gravissima sotto ogni punto di vista. È gravissima. Ho ascoltato padre Faltas, le cose che mi ha fatto conoscere; e ogni giorno comunico con la parrocchia di Gaza, dove soffrono tanto per questa situazione. Sono due esempi soltanto, ma tutto questo è più grande. La situazione è gravissima. Dobbiamo pregare e agire senza stancarci perché cessi questa tragedia. Ciò vi sia ancor più di sprone per approfondire le ragioni e la qualità della vostra presenza in quei Luoghi martoriati, della vostra presenza lì, nel martirio di quel popolo, in cui affondano le radici della nostra fede», ha detto il Pontefice.



Pizzaballa ha poi raccontato ai cronisti del suo recente viaggio in Giordania, di fatto «l’unico Paese stabile dal punto di vista politico oltre che umanitario per la popolazione palestinese, in particolare per Gaza»: il Patriarca sottolinea l’intento di far aiutare gli aiuti umanitari direttamente in Giordania, «il nostro indirizzo è la Casa Reale giordana» e da lì poi sarà garantito l’invio nella Striscia di Gaza. Il canale di comunicazione con Re Abdallah è fondamentale, chiarisce il Card. Pizzaballa, «per vedere di mantenere vivi i canali di comunicazione con Gaza e anche con il poco di autorità che è rimasto lì». La collaborazione, anche se minima, oltre alla Giordania è attiva anche con l’Egitto, spiega il Patriarca Pizzaballa facendo intendere quali siano i canali seri di trattativa che intercorrono con la Santa Sede, «la diplomazia, la politica sono l’unica possibilità che abbiamo per non lasciare spazio solo alle armi».



IL DISCORSO DEL PATRIARCA PIZZABALLA ALL’UNIVERSITÀ CATTOLICA: “PER LA PACE SERVE TROVARE CANALI DI COMUNICAZIONI TRA LE PARTI”

Nel suo discorso all’inaugurazione dell’Università Cattolica a Roma, il cardinale Pierbattista Pizzaballa ha detto schiettamente che una soluzione politica pacifica alla guerra in Medio Oriente (che coinvolge a più riprese Israele, Hamas, Libano, Siria, Iraq, Iran, Yemen e gli scambi commerciali nel Mar Rosso) sarà molto difficile: «Bisogna pensare a fasi, non ci sarà una soluzione immediata. Quello che è importante adesso è trovare canali di comunicazione tra le due parti».

Tra Israele e Hamas al momento il dialogo è decisamente impossibile, riconosce ovviamente il cardinale, aggiungendo però un dettaglio non da poco: «non si parlano direttamente ma bisogna trovare dei canali per individuare delle soluzioni possibile, innanzitutto la liberazione degli ostaggi, da un lato, e il cessate il fuoco dall’altro e portare un minimo di normalità per quanto si possa parlare di normalità a Gaza. La Chiesa cattolica, e non solo lei ma tutte le istituzioni, possono impegnarsi in questo». In costante contatto con la parrocchia di Gaza, la situazione umanitaria all’interno della Striscia è sempre più grave, denuncia il Patriarca: «I cristiani vivono la stessa situazione come tutti gli altri. Quello che sta accadendo ai cristiani è un po’ la cartina tornasole delle difficoltà che tutta la popolazione sta vivendo, anche delle lacerazioni dentro la stessa popolazione». Il dialogo prosegue anche se, come già visto nelle trattative molto difficili sul fronte Ucraina-Russia, occorre parlare il meno possibile a livello pubblico: «Credo – aggiunge Pizzaballa come già spiegava il Card. Zuppi negli scorsi mesi – che si debba lavorare per questo in maniera non troppo pubblica, perché altrimenti le cose non funzionano. So che ci sono dialoghi in corso proprio per cercare di vedere come fermare questa situazione».