LA VISITA A SORPRESA DEL PATRIARCA PIZZABALLA NELLA PARROCCHIA CRISTIANA DI GAZA: “QUI PER ABBRACCIARVI”

A sorpresa questa mattina, 7 mesi dopo l’inizio della guerra in Medio Oriente, il Patriarca Latino di Gerusalemme cardinale Pierbattista Pizzaballa ha fatto visita ai cristiani nella parrocchia di Gaza: dopo averli sentiti quotidianamente e dopo aver contribuito attivamente al sostegno con aiuti e contatti diplomatici, il prelato responsabile dei cattolici in Terra Santa si è recato in visita pastorale presso la parrocchia della Sacra Famiglia. In questi mesi di guerra incessante nella Striscia di Gaza, la comunità cattolica di Gaza ha accolto diversi palestinesi in fuga dal conflitto fra Israele e Hamas: ogni mattina, oltre al Patriarca Pizzaballa anche Papa Francesco in persona si collega con il parroco argentino padre Gabriele Romanelli per avere aggiornamenti sulla situazione quotidiana e poter concretamente aiutare tramite la diplomazia vaticana.



Pizzaballa ha visitato sia la parrocchia cattolica della Sacra Famiglia che la parrocchia ortodossa di San Porfirio, nell’ottica di una collaborazione attiva con il Sovrano Ordine di Malta: come spiega il comunicato del Patriarcato di Gerusalemme, nella giornata del 16 maggio 2024 il Card. Pizzaballa – assieme a Sua Eccellenza Fra’ Alessandro de Franciscis, Grande Ospedaliere del Sovrano Ordine di Malta e al parrocco di Gaza – ha celebrato la Santa Messa con la comunità locale. In un videomessaggio diffuso dopo la visita pastorale, è lo stesso Pizzaballa a raccontare della visita in questo particolare momento così drammatico per la popolazione della Striscia di Gaza: «Era molto tempo che avevo il desiderio di venire a trovarli, a incontrarli, ora ho questa possibilità e ne sono molto felice».



LA MISSIONE UMANITARIA IN TERRA SANTA: L’IMPEGNO DELLA CHIESA CON IL PATRIARCATO DI GERUSALEMME

Lo scopo della visita del cardinale Pizzaballa presso la comunità dei cristiani a Gaza, spiega ancora il Patriarca nel breve videomessaggio, è prima di tutto «per stare con loro, abbracciarli e supportarli, verificare le loro condizioni, cercare di capire cosa si possa fare per migliorarle, e aiutarli in tutti i modi possibili». Il prelato bergamasco si è rivolto a tutta la comunità cristiana non solo in Terra Santa per unirsi alla preghiera per il destino di Gaza e del suo popolo.

Il Patriarca Pizzaballa ha voluto portare alla popolazione sofferente da 7 mesi di guerra un messaggio – scrive ancora il Patriarcato – «di speranza, solidarietà e sostegno». La visita a Gaza è stata infine programmata come prima tappa di una vasta missione umanitaria congiunta del Patriarcato Latino e del Sovrano Ordine di Malta, «in collaborazione con il Malteser International e altri partner, finalizzata alla consegna di cibo e assistenza medica salvavita alla popolazione di Gaza». Nella recente lectio magistralis organizzata dalla Pontificia Università Lateranense sul tema della pace, il Patriarca Pizzaballa a Roma ha raccontato nello specifico la grande prova umanitaria e di fede che viene richiesta in questi tempi ai cristiani rimasti intrappolati nella Striscia: «La pace ha bisogno della testimonianza di gesti chiari e forti da parte di tutti i credenti, ma ha anche bisogno di essere annunciata e difesa da parole altrettante chiare». La pace per Pizzaballa non può essere solo una costruzione umana, ma nasce in primo luogo dal movimento di Dio verso il cuore dell’uomo, è una realtà «che viene da Dio e dalla relazione con lui»: come Chiesa, concluse il Patriarca lo scorso 2 maggio, «esortiamo una pastorale ecclesiale che sappia porre questi tre elementi in continuo, difficile, doloroso, complesso, lacerante, faticoso dialogo tra loro».