Che cos’è PizzAut? Se lo sono chiesti in molti, quando la prima “pizzeria inclusiva” ha cominciato a far parlare di sé. Una pizzeria dove la lentezza non è un problema, ma un valore aggiunto. Nel locale di Nico Acampora non ci si deve recare con l’idea di mangiare alla svolta, ma di allontanarsi dai ritmi frenetici della quotidianità, godendosi il servizio impeccabile elargito da ragazzi davvero speciale.



Alessandro, Gabriele e Francesco lavorano in sala con una cura eccellente, hanno però bisogno di assoluta calma, non amano correre. D’altra parte la fretta è spesso cattiva consigliera. Parte da questo principio PizzAut, il sogno ambizioso di un papà, Nico Acampora, che voleva costruire un futuro migliore per il secondogenito, affetto da autismo. E così è stato, per il piccolo Leo (nove anni) Nico Acampora, ha avviato un progetto di raccolta fondi per aprire PizzAut, sostenuto in modo attivo da volontari e donatori.



PizzAut, una bellissima storia di passione e inclusione: chi sono i ragazzi speciali “dietro” la famosa pizzeria

Il passo successivo è stato naturale: cuochi e cuoche, pizzaioli, camerieri si sono messi all’opera per sconfiggere il pregiudizio legato all’autismo adulto. PizzAut ha una squadra di venti ragazzi che sul campo hanno affinato e migliorato la loro competenza, regalando una storia di grande umanità e abnegazione.

Da Alessandro a Matteo, passando per Giada, Lorenzo, Francesco e molti altri. PizzAut è diventata una realtà consolidata grazie ai ragazzi che ci lavorano, ma soprattutto è la dimostrazione che i sogni, a volte, possono diventare realtà. Bisogna solo crederci e rimboccarsi le maniche per realizzarli. Nico Acampora e i suoi ragazzi ci sono riusciti alla grande, scrivendo una bellissima storia di inclusione e passione.