io mi L’amicizia e rivalità fra Placido Domingo e Luciano Pavarotti si è spenta quando i due hanno deciso di sostenere l’amico Josè Carreras per raccogliere dei fondi necessari per la sua Fondazione. “Quello che abbiamo fatto con Luciano Pavarotti è qualcosa che non si può cambiare, non si può ripetere”, ha detto il tenore tempo fa a Domenica Live. Quella notte di luglio degli anni ’90, i Tre Tenori sono diventati una realtà che ha lasciato un ricordo indelebile sia ai tre protagonisti sia a tutto il mondo. “Ho sempre nel cuore la magia della notte dei Tre Tenori del ’90, in occasione dei mondiali di calcio”, ha detto Domingo l’anno scorso, in occasione del suo ritorno a Caracalla per uno spettacolo dedicato al genere Zarzuela. Oggi, venerdì 24 aprile 2020, Rai 1 trasmetterà in prima serata il docufilm Pavarotti, in cui si parlerà anche dell’unione artistica fra i tre tenori. Un tempo rivali, almeno per quanto riguarda Domingo e Big Luciano, i due riusciranno a mettere da parte qualsiasi tensione quando Carreras ha iniziato la sua battaglia per la leucemia.
Quando è stato Pavarotti invece ad ammalarsi, Domingo era più che certo che sarebbe riuscito a guarire senza alcun problema. “Penso che la carriera di Luciano sia stata più grande perchè c’ero io, come amico rivale”, ha detto in seguito alla morte dell’artista, “e penso che la mia carriera sia stata più grande perchè c’era lui, come amico rivale”.
Placido Domingo, il concerto a Caracalla
Punto interrogativo su come sia nato il famoso concerto a Caracalla, quando Placido Domingo, Luciano Pavarotti e Josè Carreras hanno unito le loro voci e sono diventati i Tre Tenori. “Abbiamo fatto di tutto e non avevamo più musica”, ha detto tempo fa Domingo a RaiNews, “e allora non sapevamo cosa fare. Allora ho detto a Josè e a Luciano ‘Perchè non cantiamo Nessun dorma tutti e tre?’. Abbiamo fatto un Nessun dorma alla fine della serata, che è stata storica”. L’ultimo incontro fra Placido e Big Luciano invece avverrà via telefono appena otto giorni prima della morte del tenore italiano. “Mi aveva detto che stava cercando di preparare un album religioso per Natale”, ha detto in conferenza stampa il giorno successivo, per poi ricordare quella notte a Caracalla e i tanti concerti vissuti con Pavarotti e Carreras. “Grazie ai Tre Tenori, molte persone hanno davvero scoperto l’opera“, ha sottolineato, “molte persone si sono divertite e sono diventate fan e amanti dell’opera. Una delle cose più positive è che ci ha reso davvero amici intimi”. Amanti della lirica e non solo: Domingo e Luciano condividevano anche la passione per lo sport.
Il primo ha tifato a lungo per il Real Madrid, mentre il tenore italiano era un tifoso della Juve, delle macchine veloci e della Formula 1. Prima di salutarsi al telefono, quell’ultima volta, i due avevano persino parlato della possibilità di vedersi il mese successivo. Domingo avrebbe dovuto fare un viaggio in Europa e anche per questo non gli ha detto addio. Non riuscirà nemmeno a partecipare ai funerali, a causa delle prove per il Requiem di Giuseppe Verdi da interpretare all’Opera di Los Angeles. “Ricorderemo la bellezza della sua voce, la grande carriera che ha avuto e l’amico che tutti noi abbiamo perso”, ha detto ancora.