Stasera alle Iene si parla di plasma iperimmune, una sieroterapia ricca di anticorpi specifici contro il Coronavirus. Il Dottor Cesare Perotti, direttore servizio immunologia del Policlinico di Pavia, davanti alle telecamere di Italia 1 spiega le risposte incoraggianti riscontrate durante i trattamenti: “Aiutare i pazienti a respingere l’attacco del Virus. Dopo l’infusione vogliamo osservare la risposta della capacità migliorata del paziente di respirare. Questo accade grazie agli anticorpi del plasma iperimmune, che uccide il virus”. Il plasma iperimmune potrebbe essere dunque una cura per il coronavirus: “In questo momento possiamo dire che è l’unica terapia mirata”, spiega il dottor Giuseppe De Donno alle Iene. Stando al servizio alcuni pazienti trattati avrebbero riscontrato incredibili miglioramenti proprio grazie al plasma convalescente. (Aggiornamenti di Jacopo D’Antuono)



Plasma Convalescente per combattere il Covid-19, Silvestri: “risposte incoraggianti”

Si chiama plasma convalescente o sieroterapia e consiste nell’infusione nel sangue di un paziente positivo al Coronavirus del plasma di una persona guarita dal Covid-19. Risultato? Mortalità pari a zero, e il virus sparisce dopo 24-48 ore. Sta funzionando, insomma, e a Mantova è addirittura già nata una piccola banca del plasma. Il dottor Guido Silvestri, virologo e patologo dell’Emory University di Atlanta (USA) è intervenuto in collegamento web a “La Vita in Diretta”, su Rai Uno, parlando dell’efficacia del trattamento, “che qui in America abbiamo già utilizzato in passato per sconfiggere l’ebola. Sta dando risposte incoraggianti sui 6mila pazienti ad esso sottoposti e potrebbe rappresentare la cura per questo virus”. Per quanto concerne la risposta che l’Italia dovrà dare nella Fase 2, il virologo non ha dubbi: servono monitoraggio, flessibilità e coordinazione. “Per vincere questa guerra, che non può dirsi conclusa, occorre generare dati sull’infezione e sul contagio, avere una risposta guidata a seconda delle situazioni che si svilupperanno e disporre di una linea guida a livello continentale”. Sull’argomento è intervenuta anche la giornalista Giovanna Botteri, inviata in Cina, che ha asserito: “Non dobbiamo pensare che sia tutto finito e che con la Fase 2 si possa ricominciare come se nulla fosse. Il Coronavirus c’è ancora e bisogna stare attenti.  Qui il periodo di lockdown è durato molto di più rispetto al nostro Paese e le restrizioni sono state molto più forti. I bambini non sono ancora tornati a scuola da gennaio”.

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