Importante passo in avanti nella lotta all’epidemia di coronavirus: nelle ultime ore l’Aifa, l’agenzia internazionale del farmaco, a dato il via libera all’Italia allo studio su scala nazionale circa l’uso del plasma ottenuto dai pazienti convalescenti da covid-19, detto anche plasma iperimmune in quanto contenente al suo interno gli anticorpi contro la malattia. La ricerca, come riferisce la nota ufficiale, si tratta di uno studio nazionale comparativo randomizzato, ed è stata autorizzata dal comitato etico dell’Istituto Spallanzani di Roma, uno dei massimi centri per la cura delle malattie infettive d’Italia, ed è stata ribattezzata “Tsunami”, acronimo di TranSfUsion of coNvaleScent plAsma for the treatment of severe pneuMonIa due to SARS.CoV2. Al momento sono coinvolti 56 centri distribuiti in 12 regioni d’Italia, e nella nota dell’Aifa viene precisato che “il parere unico rilasciato dal Comitato etico ha validità immediata su tutto il territorio nazionale”.
PLASMA E CORONAVIRUS: AL VIA STUDIO AIFA, POLEMICA DE DONNO
Con tale studio si garantirà un approccio unico e standard alla terapia con il plasma, e grazie ad esso si potranno ottenere evidenze scientifiche in questa terapia contro la pandemia da coronavirus nonché “in modo univoco, trasparente e in tempi rapidi – si legge – informazioni e risposte alle domande sulla sua sicurezza ed efficacia”. A coordinare lo studio sarà l’Iss, l’istituto superiore di sanità, mentre i due principali investigator saranno l’Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa e Policlinico San Matteo di Pavia. Presso il comitato scientifico, invece, faranno parte figure di spicco come ad esempio il professor Brusaferro, già numero uno dell’Iss, il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, e molti alti esperti in questo campo. Piccola polemica a margine dello studio autorizzato, con Giuseppe De Donno, primario dei Pneumologia del Poma, e fra i massimi sostenitori della plasmaterapia, che in parlando in audizione alla commissione igiene e sanità di Palazzo Madama ha spiegato: “Non so perché hanno deciso che sia Pisa il capofila della sperimentazione nazionale sul plasma. Non lo so, e sono sconcertato da questa decisione. E sono sconcertato anche dal fatto che stamattina leggendo la stampa il presidente della Regione Toscana Rossi abbia minacciato di querelarmi. E’ la politica che vuole ammutolire la scienza”.