Dal 2021 tutta la plastica monouso sarà bandita dall’Europa: l’annuncio arriva dopo il voto decisivo del Consiglio Ue – che segue l’indicazione in maggioranza del Parlamento Europeo nello scorso ottobre. La battaglia per l’ambiente e l’abbattimento dell’uso “scriteriato” di plastica – laddove non è strettamente indispensabile (pensare infatti di abolire una invenzione geniale e funzionale è allucinante, come hanno ripetuto anche diversi studiosi ed esperti del settore) – raggiunge un punto di non ritorno: il Consiglio Ue ha dato il via libera formale alla direttiva che vieta dal 2021 oggetti in plastica monouso come piatti, posate e cannucce. Non solo, coinvolte nella nuova legge anti-plastica “usa e getta” anche le stoviglie di ogni tipo, le aste per i palloncini e i cotton fiocc (quelli al 100% fatti da plastica, ndr). Come riporta l’Ansa e le principali agenzie europee, gli Stati Membri dell’Unione Europea si sono inoltre impegnati «a raggiungere la raccolta delle bottiglie di plastica del 90% entro il 2029 e le bottiglie di plastica dovranno avere un contenuto riciclato di almeno il 25% entro il 2025 e di almeno il 30% entro il 2030».



UE VS PLASTICA MONOUSO: TUTTI GLI ALTRI DIVIETI

«Le nuove regole sono un primo passo per voltare pagina» esulta Greenpeace Europa dopo la notizia della plastica monouso “bandita” dal Vecchio Continente: la direttiva contro la plastica, ricordiamo, era già esistente in materia di rifiuti ma ora con le nuove norme ci si spinge oltre. Le nuove direttive comunitarie vietano l’utilizzo di determinati prodotti in plastica usa e getta per i quali esistono alternative: non solo, vengono introdotte misure specifiche per ridurre l’uso dei prodotti in plastica maggiormente dispersi nell’ambiente. Obiettivo principale e mai nascosto della direttiva anti plastica monouso è ridurre sempre di più la quantità di rifiuti di plastica che l’uomo e le aziende creano nella vita di tutti i giorni. Legambiente ha pubblicato un rapporto (Beach Litter 2019) poco prima del via libera del Consiglio Ue dove si rivela come «per ogni passo che facciamo sulle nostre spiagge incrociamo più di cinque rifiuti, 10 ogni metro». Plastica ovviamente protagonista: su 93 spiagge monitorate, «per un totale di circa 400 mila metri quadrati, pari a quasi 60 campi di calcio, sono stati trovati una media di 968 rifiuti ogni 100 metri lineari (sono 90.049 i rifiuti censiti in totale). L’81% è rappresentato dalla plastica (784 rifiuti ogni 100 metri)».

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