Platinette, alias Mauro Coruzzi, ha parlato nelle scorse ore ai microfoni della trasmissione radiofonica “La Zanzara”, intervenendo, su assist di Giuseppe Cruciani, su uno degli argomenti più dibattuti negli ultimi giorni: il DDL Zan. Il conduttore ha introdotto la questione dicendo: “Siccome ci stanno rompendo i c*glioni su questo DDL come se fosse la salvezza di tutti gli omosessuali che vengono picchiati, io voglio portare avanti una grande battaglia, perché le leggi già ci sono”.



Parole di fronte alle quali Platinette ha detto la sua: “È una legge che discrimina. Non siamo come i panda, a rischio estinzione. Finisce per discriminare, come dice la Concia. Se passasse mai che l’utero in affitto è una regola praticabile, sarebbe una forma di offesa per le donne. Non sono contrario al DDL ma mi sembra una limitazione della libertà espressiva. La legge non cambia l’etica: stiamo parlando di una legge che dovrebbe introdurre nelle scuole il concetto di diversità di genere, inteso come l’unico praticabile. È una legge pretestuosa e discriminante verso altre categorie di persone. Come nei confronti delle donne”.



PLATINETTE: “IL DDL ZAN LIMITA LA LIBERTÀ ESPRESSIVA”

Platinette, in collegamento con “La Zanzara”, ha voluto precisare meglio il proprio pensiero relativamente al DDL Zan: “La discriminazione a favore degli omosessuali penalizza le donne e le leggi non cambiano i comportamenti. C’è una morale conservativa in questo DDL: l’Italia non è un Paese omofobo, è un Paese pieno di cretini che pestano dei ragazzi che si baciano per strada. Ma c’è già una legge. Ciò che mi spaventa di questo DDL Zan è la limitazione del concetto di libertà espressiva”. Un punto di vista estremamente chiaro quello dell’opinionista, a cui sono state poste anche delle domande di natura davvero molto intima, prima di concludere con un quesito emblematico della filosofia di pensiero di Coruzzi: “Se a te gridano fr*cio di merda in strada, porti questo in tribunale?”. La risposta non si è fatta attendere: “Non ci penso nemmeno, me n’ero accorto già da solo. Questa sarebbe solo una perdita di tempo per la magistratura”.

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