Torna allo scoperto Platinette, noto volto della tv, è ancora una volta punta o il dito contro i Gay Pride, le Unioni Civili e l’utero in affitto. Intervistato dal collega de La Verità, Maurzio Caverzan, il personaggio pubblico ha spiegato: “Trovo che la lamentela continua delle associazioni Lgbt abbia poca ragione d’essere. Non si fa un film o un talent o un reality show senza una travestita o due omosex che litigano. Un’overdose. Un nuovo conformismo. Cristiano Malgioglio io so che è un grande autore, ma non sono sicuro che il pubblico colga. Nel pomeriggio di Rai1 Pierluigi Diaco conduce un programma sui buoni sentimenti, con la posta del cuore. Sembra di essere nel dopoguerra”. Secondo Platinette c’è una netta disparita fra come la stampa tratta i Gay Pride e il tanto contestato Family Day: “Se dissenti sul Gay pride non hai cittadinanza. Eppure le conquiste sono state fatte, ci si può un po’ prendere in giro. Volevo affittare una decappottabile per sfilare come Lana Turner. Mi hanno detto di no perché l’auto inquina. Capisce? Ho ripiegato su un risciò, che è costato quasi più della decappottabile”.



PLATINETTE CONTRO GAY, UNIONI CIVILI E UTERO IN AFFITTO

Platinette ce l’ha anche contro l’utero in affitto, che la stessa definisce “una forma orribile di sfruttamento delle donne. Ti presto il mio forno per cuocere le tigelle e poi le mangi tu”. E per quanto riguarda le Unioni civili? “Non mi convince il matrimonio come mutuo soccorso. L’assistenza, la successione, la reversibilità erano possibili anche prima, bastava andare dal notaio con 100 euro. Non m’interessano la metà del cielo e quelle cose lì. Anche Maria di Nazareth era sola… Nasciamo singolarmente, ma non si fa mai una legge per l’individuo”. Maurizio Coruzzi è comunque convinto che in televisione ci siano ancora pochi personaggi gay: “Finalmente il mondo dell’intrattenimento si è accorto che esistiamo e ci sta rappresentando, ma ancora non è abbastanza. Quanti libri, film o fiction ci sono con protagonisti membri della comunità LGBT o coppie gay? Pochissimi e solitamente sono prodotti di nicchia”. Infine un consiglio a Barbara D’Urso, la regina di Canale 5: “Invece di fare il pelo a Carmelita, perché non parla di altre colleghe che non hanno mai mosso un dito per sensibilizzare il pubblico su temi importanti?”.

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