Nei cinque anni alla Juventus, Michael Platini porterà a casa cinque palloni d’oro. Un talento puro, cristallino, che portò i bianconeri sul tetto del mondo ancor prima che alla conquista dell’Europa, con la Champions League vinta nel 1985, nella tragica finale dell’Heysel. A La Stampa, l’ex centrocampista racconta: “Dovevamo giocare per proteggere la gente dentro lo stadio. Non mi sono mai pentito di quella scelta”. Qualche rammarico in bianconero però c’è, come la finale persa nel 1983 contro l’Amburgo: “Se vinciamo la Coppa dei Campioni ad Amburgo ne vinciamo tre di fila e apriamo un ciclo, me lo dice sempre anche Boniek”



La Vecchia Signora è stata una pagina fondamentale della vita di Platini, che racconta: “Senza la Juventus, senza l’Avvocato non sarei mai diventato Michel Platini. Se fossi rimasto a Nancy la mia vita avrebbe preso tutta un’altra piega. E poi la collina, la scuola francese dei miei figli, il ristorante Giudice. Sa qual è alla fine la cosa più bella? La passione dei tifosi della Juventus per me. In fondo io sono sempre rimasto uno di loro”. Eppure, di un ritorno in bianconero non se ne parla: “La Juve non mi ha mai offerto un ruolo da dirigente, tornare qui dopo trent’anni non avrebbe avuto senso. Di quel mondo non ci sarebbe stato più nessuno, le storie d’amore non si rivivono due volte”.



Platini: “Superlega? Prima o poi si farà”

Il mondo del calcio è razzista: lo dimostrano i fischi prima a Lukaku e poi a Vlahovic che hanno coinvolto prima i tifosi della Juventus e poi quelli dell’Atalanta. Michael Platini, a La Stampa, sottolinea: “La società è razzista, il calcio ci prova a tenere fuori il razzismo dagli stadi ma complicato. Se avessi avuto un’idea quando ero presidente dell’Uefa l’avrei applicata”. Alla domanda sul Fair play finanziario, l’ex presidente risponde piccato: “Chieda a quelli dell’Uefa. Qualcosa resiste ma è complicato per il presidente dell’Uefa Ceferin farlo rispettare se il suo principale sostenitore è l’emiro Al Khelaifi del Psg. La verità è che sia Ceferin sia il presidente della Fifa Infantino sono degli usurpatori di poltrone. Io facevo calcio, loro politica. Non c’è una riforma nei loro programmi, se non fare più partite e incassare più soldi. E così non rispettano le competizioni che hanno fatto la storia del calcio”.



E la Superlega, secondo l’ex Uefa, “Prima o poi si farà, ma non così. E… non mi faccia dire di più”. Sulla vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto, Platini non ha dubbi: “Cosa mi rimane? Solo l’idea di un complotto per farmi fuori”. Infine, anche un commento sulla penalizzazione stabilita dalla Figc ai danni della Juventus: “Quanto influenza sui giocatori? Molto se sei attaccato alla società. Altrimenti i giocatori se ne possono anche fregare. tanto sanno di poter cambiare facilmente squadra”.