Nell’inchiesta riguardante le plusvalenze realizzate dalla Juventus, sono finiti nel mirino degli inquirenti anche i compensi percepiti dai procuratori. Stando a quanto riferisce il Corriere della Sera, la Procura di Torino starebbe infatti indagando su “mandati fittizi” agli agenti per rinnovare dei contratti di fatto già decisi. Nel mirino degli uomini del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza torinese, che da sei mesi stanno analizzando gli ultimi bilanci del club bianconero, non vi è solamente una «gestione malsana delle plusvalenze», come scrivono gli inquirenti, ma anche presunte operazioni «opache», che avrebbero permesso ai procuratori di ottenere un “trattamento economico speciale”, così come scrive il quotidiano di via Solferino.



In poche parole, scrive sempre il giornale, gli agenti dei calciatori avrebbero ricevuto dei “compensi che non corrisponderebbero alle prestazioni effettivamente rese, secondo l’ipotesi investigativa”. Quando un calciatore si trasferisce da una società ad un’altra, c’è da mettere in preventivo il pagamento del compenso di un procuratore, una commissione in base ad una percentuale calcolata sul valore dell’affare. Nel caso della Juventus, relativamente ai bilancio dal 2018 al 2021, si parla di grosse cifre, ben 44.3 milioni di euro nella sola stagione 2019 per pagare i procuratori, poi ridotti a 20.8 milioni l’anno successivo.



PLUSVALENZE JUVENTUS, COMPENSI DEI PROCURATORI NEI MIRINI: I SOSPETTI DEGLI INQUIRENTI

Se da una parte non stupisce quanto speso per Cristiano Ronaldo (11.5 milioni di euro incassati da Jorge Mendes), diverso appare invece, come sottolinea ancora una volta il Corriere della Sera, il compenso per l’operazione Emre Can, ben 15.8 milioni di euro. Mino Raiola, invece, nei quattro anni in cui ha “curato” Pogba durante la sua permanenza alla Juventus ha incassato ben 36.4 milioni di euro. Ma come detto sopra, gli inquirenti stanno indagando in particolare su quelle operazioni di fatte già decise a tavolino e per cui la firma era scontata.



“Sotto la lente della Procura ci sono anche gli scambi, operazioni a «specchio», tra le società a parità di costo dei calciatori con lo scopo di creare plusvalenze”. Vi è infine anche il sospetto di soldi in nero, situazione supposta dopo un’intercettazione fra un giocatore e un amico nell’ambito del filone dell’inchiesta Last Banner. Secondo il CorSera gli investigatori avrebbero il sospetto che alcune trattative di calciatori andassero «a buon fine esclusivamente dietro pagamento di soldi in nero» agli agenti.