“Un sistema malato” ma anche echi di Calciopoli, uno dei più grandi scandali di una delle principali industrie del Paese e col quale, a distanza di tanti anni, non si sono mai fatti davvero i conti: sono queste alcune delle frasi che emergono, tra intercettazioni diffuse sui giornali e stralci del pensiero degli inquirenti, in merito allo scandalo delle plusvalenze a carico della Juventus. La società di Andrea Agnelli, alle prese con una difficile stagione di transizione sul campo e sotto pressione dal punto di vista mediatico (senza contare i nuovi allarmanti segnali a proposito dell’indice di liquidità insufficiente), è nell’occhio del ciclone ma pare che l’indagine su uno dei mali atavici del calcio sia destinata ad allargarsi coinvolgendo altre squadre.



“Peggio di così c’è solo Calciopoli”: è una delle frasi che emerge dalle intercettazioni raccolte nell’ambito dell’inchiesta “Prisma” e quest’oggi pubblicate dal quotidiano ‘la Repubblica’ secondo cui alcuni uomini vicini al numero uno dei bianconeri hanno fotografato così lo scandalo che sta pian piano prendendo forma. Non solo: per chi indaga, si sta solo entrando nella tana del Bianconiglio e pare che siano altri cinque club, assieme alla Vecchia Signora, a essere oggetto di attenzioni. Da ambienti vicini alla Covisoc, infatti, si ripete che tra Serie A e Serie B, seppur in misura diversa, sarebbero coinvolte almeno dieci società per un totale di 42 casi di plusvalenze sospette. Da qui la convinzione che presto altre Procure in giro per lo Stivale potrebbero attivarsi come quella di Torino.



INDAGINE PLUSVALENZE, “SISTEMA MALATO”: NON TREMA SOLO LA JUVENTUS PERCHE’…

Intanto, tornando al club bianconero, dopo l’interrogatorio fiume a cui è stato sottoposto Federico Cherubini, Football Director di Madama (il dirigente non è indagato ma è stato ascoltato dai pm come persona informata sui fatti al fine di ricostruire meglio le campagne di mercato del club tra il 2018 e il 2021) in queste ore si sta effettuando un confronto tra fatture e flussi di cassa ed è toccato anche al nuovo ad, Maurizio Arrivabene, parlare con gli inquirenti. Interrogatori a spron battuto perché l’intenzione dei pm è quella di chiudere l’inchiesta in tempi molto brevi al fine di capire se oltre ad eventuali profili penali (e qui ci si riferisce, almeno per il momento, alla Juventus) si possano configurare pure illeciti sportivi che, lo ricordiamo, sarebbero invece di competenza della Procura della Figc.



Tra le principali accuse rivolte al management della Juventus ci sono delle presunte discrepanze nei documenti contabili a livello di flussi in entrata e uscita. Il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanzia di Torino, sta verificando le suddette operazioni di mercato e, come detto, è toccato per ultimo ad Arrivabene essere sentito come persona informata dei fatti. Pur avendo ricevuto le deleghe per l’area Football solo la scorsa estate, il 64enne ex direttore della Ferrari siede nel cda della Juventus da 9 anni: da qui le perquisizioni nel suo ufficio e l’acquisizione di pc e hard disk, senza contare -stando a quanto riporta il “Corriere”- al fatto che gli sono state mostrate alcune telefonate che il manager bianconero avrebbe avuto con Cherubini e relative alla presunta “gestione malsana delle plusvalenze” e a un “sistema Paratici” (ora dg del Tottenham) che però Arrivabene avrebbe negato con fermezza. L’impressione è che si saranno molti sviluppi e a stretto giro di orologio.