«Pensavamo di raggiungere il Real, ma è stato comunque un sogno bellissimo». Così scriveva via WhatsApp un dirigente della Juventus la scorsa estate. Lo rivela il Corriere della Sera, spiegando che è il certificato della fine di un’epoca fatta di nove scudetti di fila e due finali Champions. Poi qualcosa si è inceppato, le plusvalenze sono cresciute intrecciandosi ai bilanci, su cui la Procura di Torino ha deciso di accendere i riflettori insieme alla Guardia di Finanza. A tal proposito, continua l’analisi dei documenti sequestrati dai militari del nucleo di polizia economico finanziaria delle Fiamme gialle. Non è invece saltata fuori la famigerata carta dei presunti compensi arretrati di Cristiano Ronaldo. Né arrivano rivelazioni dalle audizioni dei testimoni.
Ieri, ad esempio, è stato sentito Paolo Morganti, segretario organizzativo arrivato alla Juventus nel febbraio 2019. Ma l’inchiesta penale è fondamentale anche per la giustizia sportiva. La Procura federale, che indaga da tempo sulla vicenda delle plusvalenze, non ha strumenti investigativi tali da poter procedere in maniera significativa.
PLUSVALENZE JUVENTUS, INDAGINE CHIUSA IN UN MESE?
Attualmente le plusvalenze fittizie sono punite con una penalizzazione in classifica solo nel caso in cui un’inchiesta penale, tramite le intercettazioni, fornisce ai giudici sportivi le prove, come nel caso di Chievo e Cesena. C’erano quelle dell’accordo per gonfiare le valutazioni di alcuni giocatori della Primavera. Invece in altri casi ci si è fermati di fronte al nodo della soggettività della quotazione dei giocatori, una linea a cui il Tribunale federale non derogherà, secondo quanto evidenziato dal Corriere della Sera. Il procuratore federale Giuseppe Chiné, dunque, conta sui risultati dell’inchiesta della Procura di Torino, con cui è in costante contatto. Ha saputo in anticipo delle perquisizioni, ma non ha ricevuto atti giudiziari. Sarà possibile al termine delle indagini, quando gli atti verranno depositati.
L’auspicio a tal proposito è che l’indagine si chiuda nel giro di un mese. Linea diretta anche tra Figc e Consob. Dall’inchiesta sono emersi comunque elementi che potrebbero tornare utili alla Procura federale, in particolare le telefonate intercettate sui telefoni dei dirigenti della Juventus, alcune delle quali sono state giudicate «molto brutte» dal punto di vista sportivo dagli investigatori. Potrebbero non avere una valenza penale, ma sportiva, visto che i principi seguiti sono differenti. I tribunali sportivi comunque sono più rapidi, infatti secondo il Corriere negli ambienti della Federazione si parla di una primavera di fuoco.