Era diventato un vero e proprio caso quella della chat “Basta dittatura” su Telegram, famosa applicazione di messaggistica, attraverso la quale i No Vax organizzavano manifestazioni e, diverse volte, trascendevano dalla legalità. In questo gruppo infatti sarebbero state organizzate aggressioni, fisiche e soprattutto verbali, a componenti del governo ed illustri virologi che hanno subito attacchi anche con chiamate anonime. La conversazione è finita al centro di dispute legali, con la Procura di Torino che ne ha disposto il sequestro per fermare il mezzo attraverso il quale sarebbero stati commessi reati come istigazione a delinquere e ripetute violazione della privacy.



Il provvedimento del sequestro della chat No Vax e No Green Pass “Basta dittatura” è stato firmato dal pm Valentina Sellaroli. Dalla struttura legale del social, informata via mail dai magistrati secondo quanto riferisce nelle pagine locali il quotidiano La Stampa, non è ancora arrivata una risposta ufficiale e nei prossimi giorni potrebbe essere avviata una rogatoria internazionale.



Chat No Vax su Telegram, come si oscura

La richiesta da parte del pm Valentina Sellaroli, come riferito da La Stampa, sarà analizzata dalla multinazionale con sede a Dubai per capire cosa sia giusto fare. La Procura di Torino ha comunque inviato la richiesta di “collaborazione volontaria“, attraverso la quale è stato possibile avanzare la proposta di oscurare la chat che è stata utilizzata anche per diffondere in maniera illecita dati personali su larga scala, come i numeri di telefono di istituzioni e virologi.

Nella chat con oltre 40mila iscritti, centinaia sono i commenti in cui vengono presi di mira, con la diffusione di informazioni personali, politici, medici e giornalisti. La procura ha spiegato all’azienda di Dubai le motivazioni che hanno portato a ritenere grave la situazione con quegli elementi cioè che rientrano nell’accusa di istigazione a delinquere aggravata dallo scopo di commettere delitti di terrorismo.