La Francia è alle prese col dilemma delle scorte anonime di gameti. La legge francese sulla bioetica ha sancito, infatti, il diritto di accesso alle proprie origini, al tempo stesso i centri che si occupano di procreazione medicalmente assistita (PMA) possono continuare a usare sperma di donatori anonimi, perché non è stata stabilita ufficialmente una data per la cessione dell’uso di gameti raccolti in forma anonima. Ad affrontare il delicato tema è Le Figaro, spiegando che riguarda quasi 100mila campioni di sperma “anonimo” che giacciono dormienti a -196° nelle vasche di azoto liquido dei Centri per lo studio e la conservazione degli ovuli e dello sperma umano (Cecos), pronti per essere usate per la procreazione medicalmente assistita con donazione.



Da quando è stata approvata la legge, il numero di richieste di coppie e donne single è stato «7,5 volte superiore a quello delle coppie uomo-donna», fa sapere il governo. Dal 1° settembre 2022, comunque, i Cecos hanno iniziato a costituire una nuova riserva di gameti. I donatori devono ora accettare di fornire la propria identità (cognome, nome e data di nascita) e sono consapevoli che in futuro potrebbero essere contattati da un giovane adulto nato con i loro gameti. Al momento, questa riserva creata con la nuova legge contiene 17mila gameti, secondo gli ultimi dati dell’agenzia di biomedicina. Dunque, attualmente ci sono due riserve, del vecchio e del nuovo regime, che coesistono. Ma sono i gameti anonimi a essere usati dai centri di riproduzione assistita.



IL REBUS DEI GAMETI ANONIMI: LE PRECISAZIONI DEL GOVERNO

Il ministro delegato alle professioni sanitarie, Agnès Firmin Le Bodo, ha fatto sapere a Libération che «il 31 marzo 2025 sarà il termine ultimo per consumare questo vecchia riserva». Poi i gameti saranno distrutti. Ma per PMAnonyme, associazione di bambini nati dalla fecondazione assistita che si batte per l’accesso alle loro origini, ritiene che questa scadenza sia tardiva. «L’uso di vecchie riserve di gameti, fino all’ultima goccia, è stato l’unico obiettivo dei dibattiti, senza tenere conto dei diritti delle persone nate da una donazione», dichiara Timothée Marteau, rappresentante dell’associazione nel comitato di revisione dell’agenzia di biomedicina. «Molte coppie e donne che si sono sottoposte alla PMA vorrebbero garantire al proprio figlio l’accesso alle sue origini, ma non hanno ancora questa scelta», aggiunge.



A suo avviso, l’uso di gameti anonimi fino al 2025 è ancora più ingiustificato se si considera il numero crescente di test del Dna per cercare di dare un nome al bambino. Il governo ha anche annunciato trasferimenti di gameti tra le regioni francesi per gestire le risorse in modo più efficace: «Per limitare la distruzione dei gameti, verrà lanciata una task force per organizzare il trasferimento dei gameti dai centri più attrezzati a quelli con scorte più ridotte», ha precisato Agnès Firmin Le Bodo. Ma Nathalie Sermondade, biologa della riproduzione, giustifica la decisione di passare al 2025: «Senza questo stock del ‘vecchio regime’, sarebbe stato impossibile soddisfare l’elevata domanda di procreazione medicalmente assistita per tutte le donne». Pertanto, la decisione di passare al nuovo sistema nel 2025 consentirà ai centri di adattarsi, di costituire un nuova riserva e di evitare di distruggere e sprecare un gran numero di gameti.