La Commissione Europea ha deciso per una stretta sui pagamenti delle PMI di tutti e 27 gli stati membri, prevedendo limiti definiti “più rigorosi”. La nuova proposta di regolamento dovrà essere ancora discussa ed approvata prima di entrare ufficialmente in vigore, ma nel frattempo se ne possono anticipare già i contenuti. Lo scopo è quello di limitare al minimo i fallimenti delle imprese europee, dovuti in circa il 25% dei casi proprio dal mancato pagamento puntuale delle fatture.



Così, la Commissione ha deciso di imporre il limite per i pagamenti a 30 giorni dall’emissione della fattura, con il duplice effetto di colmare anche alcune lacune presenti nell’attuale norma che regola questa materia. Attualmente, infatti, è già posto a 30 giorni il limite per risolvere le fatture, con l’eccezione di un possibile prolungamento a 60 giorni o più “se non gravemente ingiusto nei confronti del creditore”. In altre parole, seppure i pagamenti per le PMI devono essere risolti entro 30 giorni, c’è sempre la possibilità di estendere il limite, senza però un effettivo temine massimo. Con il nuovo regolamento il limite di 30 giorni sarà inderogabile e riguarderà anche i rapporti commerciali tra imprese e pubblica amministrazione.



UE: “25% dei fallimenti delle PMI è a causa dei pagamenti in ritardo”

Secondo la Commissione, il nuovo limite per i pagamenti delle PMI sarà fine, soprattutto, a scongiurare i tanti fallimenti che in tutta Europa si registrano. Secondo quanto riporta ANSA, infatti, la Commissione sostiene che “i ritardi di pagamento hanno un impatto notevole” sulle imprese, al punto che “un fallimento su quattro è dovuto al mancato pagamento puntuale delle fatture”, sottolineando anche che “in media, una fattura su due nelle transazioni commerciali viene pagata in ritardo, o non viene pagata”.



Secondo la Commissione, i ritardi e i mancati pagamenti da parte delle PMI sarebbero motivati dalla “asimmetria” tra debitori e creditori, che spesso porta questi ultimi a “accettare termini e condizioni di pagamento ingiusti“, specialmente nel caso in cui si tratti di fornitori mediopiccoli. Inoltre, i pagamenti in ritardo, sempre secondo la Commissione, “creano un effetto domino” che finisce per ridurre “la competitività delle PMI” oltre ad aumentare “i costi di finanziamento”, con l’esito di creare “ulteriori ritardi nei pagamenti”.