Il Pnrr e la sua revisione sta seguendo il suo corso, con non poche ombre nella modifica di ben 10 scadenze per il secondo semestre 2023, parallela al capitolo energetico Repower per assicurarci i fondi europei, trasferimenti legati a doppio filo al conseguimento degli interventi previsti.
È vero che le misure e i fondi Pnrr sono centrali. Tuttavia ci sono altre risorse e altri interventi rilevanti che fin dall’inizio sono praticamente esclusi dalle comunicazioni istituzionali e dal dibattito pubblico. Come per esempio il Fondo complementare, peraltro finanziato da soldi pubblici, dai contributi dei cittadini per il quale è complicato avere certezze di sviluppo e di concreta realizzazione dei lavori. L’Italia ha approvato un Piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr, con una dotazione complessiva di circa 31 miliardi di euro, destinato a finanziare specifiche azioni che integrano e completano il Pnrr. Il Piano nazionale complementare (Pnc) è stato istituito con il decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59 (convertito dalla legge n. 101 del 2021) il quale ha individuato i programmi e gli interventi e ha stanziato le risorse, pari a 30,6 miliardi di euro per gli anni dal 2021 al 2026. Il Pnrr richiama espressamente l’obiettivo dell’integrazione tra il Piano medesimo e il Piano nazionale complementare, da realizzare con la messa in opera di strumenti attuativi comuni e di un sistema di monitoraggio unitario, tramite il sistema informativo “ReGis” previsto dalla legge di bilancio per il 2021.
I 30 programmi del Pnc sono ripartiti in 24 programmi “del Piano” (cosiddetti esclusivi), per un importo di 19.368,85 milioni di euro e 6 programmi “cofinanziati” Pnrr-Pnc, per un importo di 11.253,61 milioni di euro. A marzo 2023 il sistema di monitoraggio censiva 3.713 interventi identificati da codice unico di progetto (Cup) con associato un finanziamento di circa 15,47 miliardi di euro. Al 30 giugno 2023, risultano invece censiti a sistema 4.008 interventi (con un incremento rispetto al trimestre precedente di circa l’8%) ai quali risulta associato un finanziamento complessivo a carico del Pnc di circa 16,25 miliardi (aumento pari al 5% rispetto al trimestre precedente). L’amministrazione cui è riconducibile il maggior numero di interventi risulta il Mit (ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), con oltre 2mila Cup dislocati sull’intero territorio nazionale.
Il Mit segnala che è stato rilevato un basso livello di alimentazione dei dati presenti nel sistema di monitoraggio, dovuto al non corretto adempimento da parte dei soggetti attuatori titolari dei Cup dell’obbligo di alimentazione dei sistemi. Nonostante i solleciti inviati da alcune amministrazioni titolari per i programmi di rispettiva competenza e ai fini della verifica sul raggiungimento degli obiettivi previsti si è reso necessario attivare un confronto serrato con le singole amministrazioni sulle risultanze del sistema informativo, anche attraverso un’analisi incrociata dei dati e la richiesta di supporti documentali.
Dunque deve segnalarsi che per tre programmi (C.5- Strade sicure A24-A25, C.6 Strade sicure rete viaria principale e C.12 Strategia nazionale aree interne) l’amministrazione titolare non ha fornito riscontro alle richieste di elementi informativi. Analogamente anche per l’investimento 1.1 del programma E.1- salute, ambiente. Dunque la verità è che la disponibilità di dati accurati e aggiornati automaticamente si fonda sull’interoperabilità del sistema con altre banche dati o sistemi (ad esempio Anac per le gare e Siope+ per i pagamenti) che raccolgono le informazioni durante la normale attività amministrativa dei soggetti attuatori nel rispetto del principio di unicità dell’invio, peraltro rafforzato nel nuovo codice dei contratti e senza un incremento dei costi amministrativi. Per evidenziare come è la situazione c’è un sito dove si può risalire allo stato dei progetti.
l piano nazionale complementare è principalmente rivolto a interventi infrastrutturali. Parliamo per esempio della ricostruzione dei territori colpiti da eventi sismici, della riqualificazione energetica di edifici pubblici, viabilità e mezzi di trasporto, interventi per lo sviluppo delle aree agricole. È gradita una informazione adeguata: almeno quali progetti sono stati finanziati e quali i soggetti attuatori?
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