VIA LIBERA ALLE MODIFICHE SULLA QUARTA RATA PNRR: L’ANNUNCIO DI FITTO

Con una riunione “flash” a Palazzo Chigi, il Governo ha approvato nella Cabina di regia sul PNRR le modifiche a 10 obiettivi su 27 previsti e valutati con la Commissione Europea: lo ha annunciato il Ministro degli Affari Europei con delega al Recovery Plan, Raffaele Fitto in conferenza stampa da P. Chigi. Convocata ieri sera dallo stesso Ministro, la Cabina di regia ha visto la presenza i ministri Luca Ciriani (Rapporti con il Parlamento), Francesco Lollobrigida (Agricoltura), Maria Elisabetta Casellati (Riforme istituzionali), Daniela Santanchè (Turismo), Carlo Nordio (Giustizia), Adolfo Urso (Imprese), Marina Calderone (Lavoro), Orazio Schillaci (Salute), Gennaro Sangiuliano (Cultura) e Gilberto Pichetto (Ambiente).



Tutti i Ministeri competenti erano rappresentati dagli staff tecnici: presenti anche Carlo Alberto Manfredi Selvaggi – capo della nuova Struttura di missione del Pnrr – e il presidente dell’Anci Antonio Decaro. La Cabina di regia sul PNRR ha approvato le modifiche agli obiettivi relativi alla quarta rata, il cui importo ammonta a 16 miliardi di euro: dopo questo via libera che modifica 10 sui 27 obiettivi preordinati, può partire il processo formale di revisione della quarta rata (in attesa dello sblocco dei fondi per la terza rata attesi in queste settimane). «Le modifiche approvate oggi alla quarta rata ci consentono di mantenere fede al percorso stabilito e ci consentirà di chiedere la quarta rata nei prossimi giorni», spiega ancora Fitto in conferenza stampa, «non immagino alcun definanziamento». Come ha poi spiegato anche il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, «Chiaramente se la terza rata del Pnrr fosse entrata prima, sarebbe stato meglio. Stiamo gestendo però la situazione confidando che quanto prima questa benedetta terza rata venga finalmente somministrata. Quello che auspico è, chiaramente, che queste risorse arrivino, se non arrivano, al momento siamo in grado di gestire la situazione».



MINISTRO FITTO: “NESSUN RITARDO”. CRITICHE DA PD E ITALIA VIVA

«Andrò in Parlamento il 18 luglio per la relazione semestrale, e penso di essere andato in Parlamento un numero di volte non paragonabile rispetto a quanto accaduto nei due anni precedenti. Il tema dei ritardi è particolare: non ho ancora ascoltato un riferimento preciso a un ritardo imputabile a noi che sia oggettivo»: così ancora il Ministro Fitto parlando delle nuove modifiche al PNRR valutate assieme all’Europa. «Siamo di fronte a diverse fake news: non c’era nessuna convocazione urgente della cabina di regia, che è avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri perché abbiamo avuto il via libera tecnico dell’Europa, dunque solo allora è partita la convocazione», sottolinea il Ministro per gli Affari Ue.



Occorre lavorare veloce ma non in fretta, chiarisce Fitto, «Mi auguro che il dibattito sia impostato su proposte, ma ogni giorno sento cose contro: penso che l’Italia avrebbe bisogno di un confronto serio, con proposte costruttive, invece di polemiche sterili che non servono a nessuno. Dobbiamo lavorare per raggiungere un obiettivo che non è del governo ma del Paese». I tempi e le garanzie sulla quarta rata del PNRR non può darle «nessuno», ma al contempo il Governo «ha impostato un lavoro preliminare definendo quali obiettivi andavano corretti per raggiungere il risultato ed evitare di avere una fase di verifica molto lunga». «Rispetteremo la scadenza del 31 agosto per la revisione del Pnrr nella sua interezza», ha quindi precisato il ministro, «Stiamo entrando in una dimensione diversa per l’attuazione del Piano. Nelle fasi precedenti l’attuazione richiedeva provvedimenti amministrativi. Ora siamo nella fase di messa a terra dei progetti». Le modifiche calcolate con l’Europa, conclude Fitto, «sono dettate da due esigenze oggettive: da un lato è cambiato lo schema con il RepowerEu, che risponde a esigenze energetiche, e con altre questioni come l’aumento delle materie prime; dall’altro lato ci sono alcuni interventi che per ragioni oggettive non sono realizzabili entro giugno 2026, la scadenza del Pnrr. Il governo sta quindi lavorando ad un coordinamento delle risorse. Possiamo spostare alcuni interventi su altri programmi di intervento, come i fondi di coesione che hanno il 2029 come scadenza». Grosse critiche dal mondo delle opposizioni, in primis il Pd di Elly Schlein oggi in Parlamento per presentare il pacchetto Fisco per la legge delega: «La presidente Meloni si assuma le sue responsabilità e venga a spiegarci in Parlamento perché non si è ancora visto un euro della terza rata del PNRR e perché rischia di slittare anche la quarta, si ricordi che parliamo di risorse che riguardano investimenti strategici per le imprese, il lavoro e le vite delle persone e ottenerle è essenziale per far ripartire il Paese. Una cosa è certa: non possiamo perdere la storica opportunità del Pnrr perché il governo passa il suo tempo a difendere Santanchè, La Russa e Delmastro». Per il parlamentare di Italia Viva Davide Faraone, «ll fatto che non si sia ancora visto un euro della terza rata del PNRR, e che anche la quarta rischia di slittare, è molto preoccupante per il Paese».