Paul Pogba non avrebbe mai chiesto di lanciare un anatema sul suo compagno di Nazionale Kylian Mbappé. A rivelarlo in un’intervista esclusiva al quotidiano “Le Parisien” è Birame D., il “santone”, anzi, “marabutto”, come lui stesso si definisce, amico del centrocampista. L’uomo, 39enne, ha voluto rompere il silenzio su questa vicenda, sottolineando come alcune persone si siano spinte “un po’ troppo in là nella menzogna, tanto da fare il nome di un amico del giocatore bianconero, Mamadou M., noto come Mam, indagato attualmente per estorsione con arma.



In un messaggio recuperato nel telefono di Mam da parte della polizia dell’Ufficio centrale per la lotta contro il crimine organizzato, si fa riferimento anche a una presunta operazione di “maraboutage” (tecnicamente il lancio di un anatema) che sarebbe stata effettuata da Birame su richiesta di Paul Pogba ai danni di Kylian Mbappé prima della partita di Champions League tra PSG e Manchester United nel marzo 2019, che ha decretato l’eliminazione dei parigini dall’ex Coppa dei Campioni, nonostante l’assenza di Pogba sul manto erboso tra le fila degli inglesi.



PAUL POGBA E IL PRESUNTO ANATEMA AI DANNI DI KYLIAN MBAPPÉ: “NON NE ABBIAMO MAI PARLATO”

Sulle colonne de “Le Parisien”, Birame ha ribadito che “questa storia di maraboutage è pura invenzione. Paul Pogba non mi ha mai chiesto di lanciare un anatema su Kylian Mbappé. Abbiamo parlato di Kylian durante una conversazione telefonica in occasione della Coppa del Mondo 2018 e Paul mi disse: ‘Kylian? È un dono di Dio avere lui con noi, ci fa sentire molto meglio, ci fa tanto bene'”.

Birame e Pogba si sono conosciuti dopo essere stati messi in contatto da un amico comune durante la stagione calcistica 2015-2016, nel corso della prima esperienza dell’ex Manchester United alla Juventus: “Da quel momento, ci sentimmo telefonicamente di tanto tanto e ci vedemmo anche in due occasioni in Inghilterra. Con Paul abbiamo parlato del Corano, delle preghiere che noi dobbiamo eseguire ogni giorno. Infine, Birame ha voluto dissociarsi dall’immagine di stregoneria e magia nera spesso associata al termine “marabutto”, suggerendo di recuperare il significato spirituale di quest’ultimo.