Samantha Geimer è la donna, oggi 60enne, che fece scoppiare quello ancora noto come “affare Polanski“. Fu lei, infatti, la prima a denunciare il fatto che il noto regista, all’epoca dei fatti 43enne, ed oggi 89enne, attirandola a casa di jack Nicholson con la scusa di realizzare un set fotografico per la rivista Vogue, di cui era editor ed autore. Fece ubriacare la 13enne, la drogò ed, infine, la stuprò nonostante le sue ferme e ripetute proteste.



Ne scaturì un vero e proprio caso mediatico, con l’intera industria cinematografica si Hollywood scossa profondamente dalle accuse mosse contro Roman Polanski, all’epoca ritenuto un vero e proprio enfant prodige. Il regista venne arrestato e processato, con una condanna a 90 giorni di carcere. Venne, tuttavia, rilasciato dopo appena 42 giorni grazie ad un patteggiamento con la famiglia di Samantha Geimer che fece cadere le accuse di stupro, uso di droghe, perversione, sodomia ed atti osceni. Roman Polanski appena venne liberato scappò in Francia, ed oggi risulta ancora essere latitante. Negli anni, inoltre, altre donne avrebbero raccontato storie simili alla Geimer, mentre il regista, dal conto suo, si è sempre detto innocente per tutte le accuse ricevute.



Geimer: “Lo stupro di Polanski non è mai stato un problema per me”

Pochi giorni fa, racconta il quotidiano inglese The Daily Telegraph, Samantha Geimer è tornata a parlare dell’affare Polanski, in un’intervista rilasciata ad Emmanuelle Seigner, la terza moglie del regista che negli anni si è sempre spesa in difesa del marito. “Voglio essere molto chiara”, ha raccontato la Geimer parlando dello stupro, “quello che è successo non è mai stato un grosso problema per me”.

“Le persone”, ha detto la Geimer parlando del caso Polanski, “fingono di agire in nome della giustizia o perché voglio sostenermi, ma è l’antitesi di ciò che voglio e di tutto ciò che dico di volere”. Ha esortato gli Stati Uniti a far cadere le accuse contro il regista premio Oscar perché secondo lei “ha scontato la sua pena. Che è stata lunga, se volete la mia opinione. Da parte mia, nessuno voleva che andasse in prigione, ma l’ha fatto ed è stato sufficiente”. Secondo la Geimer, insomma, Polanski “ha pagato il suo debito con la società”, mentre lei non era neppure al corrente “che fosse illegale o che qualcuno potesse essere arrestato per questo. Polanski, averne fatto un caso così importante mi persa terribilmente”.