La poliomielite è una grave malattia infettiva a carico del sistema nervoso centrale che colpisce soprattutto i neuroni motori del midollo spinale, potendo condurre anche alla morte. Da anni la medicina studia un modo per debellarla, ma finora oltre al vaccino per prevenirne la diffusione, non si sono fatti ulteriori passi in avanti, e non esiste nemmeno una cura, se non trattamenti sintomatici che possono solo in parte minimizzare gli effetti della malattia. Ora sembra che siamo giunti ad una svolta: la polio potrebbe essere eradicata completamente grazie alla somministrazione del vaccino anche nelle aree più difficili, coi fondi messi a disposizione dall’Europa.
I Paesi maggiormente colpiti dalla poliomielite, finora, sono stati soprattutto Pakistan, Afghanistan in cui la circolazione è endemica, ma anche Guinea Equatoriale, Etiopia, Iran, Israele, Somalia e Nigeria in cui la diffusione del virus è più sostenuta. A preoccupare è poi anche la possibilità che il virus arrivi in Stati in cui non si registrano casi da anni, scatenando così una diffusione su scala mondiale. Di qui l’esigenza di debellare una volta per tutte la polio.
LOTTA ALLA POLIOMIELITE GRAZIE ALLA PARTNERSHIP TRA UE E FONDAZIONE GATES
“Siamo sul punto di cancellare la polio dalla faccia della terra“, ha dichiarato la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo aver annunciato un finanziamento di 500 milioni di euro per la lotta alla malattia, nell’ambito di un partenariato tra l’Unione europea, la Banca Europea per gli investimenti e la Fondazione Gates. L’Iniziativa Globale per l’Eradicazione della Polio (GPEI), destinataria dei fondi, ha accolto con favore che la dotazione arrivi in un “momento decisivo” e che la porti “a un passo dall’eradicazione della polio.“ L’accordo, sottoscritto nei giorni scorsi, prevede la disponibilità di un fondo da mettere a disposizione (soprattutto) dei Paesi più bisognosi.
Sono però 3 i ceppi da cui parte la poliomielite. E mentre il ceppo 2 è stato eradicato nel 2015 e il ceppo 3 nel 2019, manca ancora il ceppo 1 che rimane endemico nella zona di confine tra Afghanistan e Pakistan dove si sta rivelando difficile fornire il vaccino.
IL PROBLEMA DEI VIRUS DERIVATI DAI VACCINI ORALI
Un problema risiede nei virus derivati da vaccini orali. A differenza del vaccino iniettabile utilizzato nelle economie sviluppate, che si basa su un virus inattivato, il vaccino orale utilizzato nei Paesi a basso e medio reddito contiene un virus vivo e indebolito, migliaia di volte meno virulento del ceppo selvatico. Dopo aver ingerito alcune gocce, questo vaccino protegge il ricevente educando il suo sistema immunitario. Il virus può essere eliminato dal sistema immunitario, ma può poi diffondersi nell’ambiente attraverso l’escrezione.
Lì, se trova un numero un numero sufficiente di persone non vaccinate da infettare il virus indebolito può prosperare ed evolversi geneticamente fino a diventare nuovamente pericoloso. Oltre il 98% dei casi di polio registrati tra ottobre 2022 e ottobre 2023 sono attribuibili a questo fenomeno noto come “reversione”. E la situazione può poi espandersi a livello mondiale. Ne è un esempio il fatto che nell’estate del 2022 sono stati trovati poliovirus nelle acque reflue di Londra e New York. E un giovane americano e un israeliano hanno sviluppato paralisi derivante dalla polio. Il rischio di un’epidemia rimane basso in Occidente, grazie ai solidi sistemi di sorveglianza e agli elevati tassi di vaccinazione. Tuttavia finché la polio si trasmette da qualche parte, tutto il mondo è potenzialmente a rischio.