La poliomielite torna a fare paura al mondo e anche l’Oms, dopo i recenti casi riscontrati a New York, nel Regno Unito e in Israele, collegati fra di loro da un punto di vista genetico, ha sottolineato come il ritorno della malattia non vada sottovalutato. Parole alle quali è stato rivolto un immaginario plauso da Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive del policlinico “San Martino” di Genova, il quale su Twitter non ha potuto fare a meno di dire la sua su quella che rischia di trasformarsi in una nuova emergenza sanitaria di livello intercontinentale e, dunque, decisamente preoccupante.



“Eravamo a un passo dall’eradicazione della poliomielite, ma i recenti casi rappresentano un campanello d’allarme – ha scritto l’infettivologo sulla propria bacheca –. Chi non si è o non ha vaccinato i propri figli dovrebbe farlo. Ignoranza, malafede e disinformazione rischiano di farci tornare indietro di 70 anni…davvero incredibile”. Un appello alla vaccinazione, a onor del vero, era già giunto da parte del direttore dell’Oms Europa, Hans Kluge, nel corso di una conferenza stampa in cui aveva ricordato a tutti come la lotta contro la poliomielite non fosse ancora conclusa.



POLIOMIELITE E L’ITALIA: QUANTO È ALTO IL RISCHIO NEL NOSTRO PAESE?

Di fronte a un’eventuale epidemia di polio, com’è messo il nostro Paese? Una risposta che è stata data fornita ai microfoni di TgCom24 da Emanuela Collino, supervisore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi. In particolare, la dottoressa ha asserito: “L’Italia è a un buon punto in termini di copertura, ma non bisogna calare l’attenzione”.

In particolare, con il ripresentarsi della polio, dopo esserci concentrati per oltre due anni sul Covid-19 bisogna tornare a dare attenzione anche alle altre malattie, soprattutto quelle che non sono state ancora del tutto debellate. Per questo è importante che chi non lo abbia ancora fatto si vaccini”.