Il ritorno della poliomielite pone una questione paradossale. La circolazione del virus ha, infatti, origine dai vaccini orali, in quanto vivi attenuati, quindi sviluppati con un virus “vivo”. Per fermare la polio, però, servono proprio i vaccini. Peraltro, proprio il calo della copertura vaccinale è responsabile del ritorno del virus. Ecco, tutto ciò rende l’idea del paradosso, ben spiegato da Roberta Villa su Univadis. Il vaccino orale ha il vantaggio di bloccare la trasmissione del virus, quindi di eradicarlo dove circola in maniera sostenuta. In una situazione endemica, i virus vivi e attenuati eliminati con le feci dai vaccinati possono anche contribuire ad allargare la protezione. Ma ci sono rari casi in cui il virus riprende la propria virulenza: in un caso su un milione di soggetti vaccinati con prodotti vivi e attenuati, è possibile che si sviluppi la poliomielite.



Questo è il motivo per il quale, dove il virus è ormai eradicato, si preferisce proteggere le persone dalla polio con il vaccino inattivato, che però non blocca la trasmissione. Quest’ultimo è quello usato in Italia, inserito nell’esavalente somministrato ai bambini nei primi mesi di vita. Veniamo allora alla questione della copertura vaccinale. Se è elevata, l’eventuale ripresa della virulenza del virus contenuto nel vaccino orale non rappresenta un problema. Se però viene a contatto con una persona non vaccinata contro la poliomielite, questa ha una possibilità su 100 di ammalarsi e andare incontro ad una paralisi. Il rischio è minimo, soprattutto dove la copertura vaccinale è alta, ma c’è. Peraltro, in Italia si sta riscontrando una flessione dei bambini vaccinati, a livello regionale poi si constatano differenze importanti.



POLIOMIELITE, PARADOSSO VACCINO: “PROBLEMA” E SOLUZIONE

La questione è stata affrontata anche dal dottor Anthony Fauci, consigliere medico capo della Casa Bianca e direttore dell’Istituto Nazionale per le Allergie e le Malattie infettive, ai microfoni di MSNBC. A proposito della ricomparsa della polio nella regione di New York, si è detto preoccupato solo per la presenza del virus nelle acque reflue «nella misura in cui le persone non vaccinano i loro figli. Ci sono alcune aree, in particolare nella contea di Rockland, in cui solo il 60% circa dei bambini è stato vaccinato e in alcune aree della contea si arriva al 37%». Fauci ha quindi confermato l’origine del ritorno della poliomielite, che vi abbiamo sopra spiegato, e ribadito l’importanza della vaccinazione: «Se si vuole porre fine alla polio in questo Paese, è sufficiente vaccinare tutti coloro che ne hanno bisogno».



Per dirla in maniera chiara a quei no vax che stanno usando la notizia per attaccare i vaccini in toto, il ritorno della poliomielite è sì dovuto ai vaccini, ma per l’uso in passato di quelli vivi attenuati, che però hanno il merito di fermare la trasmissione. Quindi, pur rilasciando tramite le feci il virus, se tutti fossero stati vaccinati, a quest’ora non si starebbe parlando di casi di polio. Sono i non vaccinati, infatti, ad essere esposti ed è a loro che gli esperti sanitari si rivolgono, invitandoli appunto a sottoporsi alla vaccinazione. A tal proposito ricordiamo che, come per il vaiolo, l’eliminazione della poliomielite resta uno dei più grandi risultati sanitari mai raggiunti nella storia dell’umanità, proprio grazie ai vaccini.