Roma – Si allarga il consenso per il Popolo della libertà di Silvio Berlusconi, che con il 46,5% sembra aver conquistato il popolo degli operai e si allarga la percezione di ceto popolare. A rivelarlo è l’istituto Demos in un sondaggio realizzato da Demetra e pubblicato oggi da “La Repubblica”, che vede la coalizione di Walter Veltroni nelle preferenze del 31,6% degli operai. Ancora più in basso nel voto popolare la sinistra Arcobaleno con l’11,9%, seguita dall’Unione di centro con il 5,7% e dagli altri schieramenti con il 4,4% complessivo.
Professioni pro-Pdl– Dall’indagine Demos risultano favorevoli alla coalizione di Silvio Berlusconi (Pdl con Lega Nord e Movimento per le autonomie) insegnanti, tecnici, funzionari del settore privato (43,8% contro il 37,6% per Veltroni), insieme a lavoratori autonomi e imprenditori (57,9% Pdl contro il 22,9% per il Pd), a cui si aggiungono i liberi professionisti (53,7% per il Pdl contro il 28,8% per il Pd) e le casalinghe con il 52,5% a favore di Berlusconi contro il 29,2% per il Pd.
Professioni pro-Pd– Si schierano con il Partito democratico e l’Italia dei valori gli impiegati, i tecnici, funzionari del settore pubblico (51,2% contro il 30,7% del Pdl), i pensionati con il 45,7% contro il 37,3% per Berlusconi e gli studenti (43,7% mentre il 38,2% è per il Pdl). Per quanto riguarda gli altri partiti, la Sinistra Arcobaleno ottiene il suo risultato migliore nella classe operaia, mentre piazza il peggiore nella categoria pensionati. L’Udc piace a imprenditori e lavoratori autonomi (8,9%), ma non riscuote molti consensi tra insegnanti, tecnici e funzionari del settore privato.
Classi e agenda politica – Pensioni e aumento dei salari sono il tema più sentito in assoluto, ma in particolare nel ceto medio e nella classe operaia; preoccupano le pensioni, tema scottante anche per la classe dirigente e la borghesia. E’ il controllo dei prezzi al primo posto nell’agenda politica del ceto medio, mentre si piazza in seconda posizione per il ceto popolare e la classe operaia e ben al sesto posto per la classe dirigente, la borghesia e i ceti superiori. Per l’upper class il tema più importante è la riduzione delle tasse (32,5%), che è al terzo posto sia per i ceti popolari che per il ceto medio e nella classifica generale.
Il popolo si allarga – é aumentata la percezione di se stessi come “ceto popolare e “classe operaia”: se a marzo si poneva in questa categoria il 40,2% oggi la cifra sale al 46,1% a discapito soprattutto della percezione come “ceto medio” e di “ceto superiore”, scesa dal 6,1% al 5,1%.