Roma – «Solo indiscrezioni o supposizioni da parte giornalistica»: così Berlusconi ha liquidato le notizie lanciate dal quotidiano La Stampa, secondo cui il leader Pdl avrebbe parlato dell’esistenza di un insieme di aziende interessate a comprare la compagnia di bandiera: il gruppo Ligresti, Mediobanca, l’Eni, Benetton.
Il ruolo di Ermolli – Ciononostante Berlusconi insiste nella ricerca della cordata italiana. Fondamentale in questa fase il ruolo di Bruno Ermolli, componente del consiglio di amministrazione di Mediaset e uomo di fiducia del cavaliere. «Nel constatare come la perdita definitiva della Compagnia di bandiera arrecherebbe un evidente ed irreversibile danno al sistema Italia, il Presidente Berlusconi – scrive Ermolli in una nota – mi ha incaricato di valutare la possibilità di individuare degli imprenditori italiani che per capacità imprenditoriali e per forza economica avrebbero potuto esplicare un positivo intervento nel salvataggio e nel rilancio di Alitalia, salvaguardando l’occupazione e gli interessi del Paese. Ho immediatamente assunto molteplici contatti con il mondo imprenditoriale dopo aver studiato la percorribilità dell’operazione». Ma per presentare un nuovo piano industriale alternativo, precisa Ermolli, bisognerà aspettare più di qualche giorno, fino all’esaurirsi della trattativa con Air France.
L’attacco di Veltroni e Di Pietro – Ma l’altalena di indiscrezioni e di smentite del Cavaliere si è trasformata anche in una dura polemica tra Pdl e centrosinistra. La prima risposta è stata di Walter Veltroni, con una netta censura dell’operato del candidato premier del Pdl e la messa in risalto del pericolo di turbativa derivante dai suoi ragionamenti sull’argomento: «Questo è un tema su cui non si possono inventare battute e affermazioni non sostenute dalla realtà. Berlusconi deve stare attento a ciò che dice perché c’é in gioco il destino di tanti», accusa il leader del partito democratico.
Un altro fronte anti-berlusconiano è stato aperto da Antonio Di Pietro: il leader dell’Italia dei Valori ha preannunciato una denuncia contro Berlusconi per aggiotaggio e insider trading. Berlusconi ha risposto assicurando semplicemente di non aver mai avuto azioni Alitalia.