La campagna elettorale si è chiusa ieri, così come era cominciata, senza un diretto confronto tra i due leader dei maggiori schieramenti che – salvo qualche reciproca provocazione o critica – hanno proseguito su sentieri paralleli il cammino verso la consultazione elettorale del 13 e 14 aprile.
Oggi, però, per la prima volta dalla caduta del Governo di centro-sinistra i due aspiranti inquilini di Palazzo Chigi si trovano pubblicamente d’accordo su un provvedimento concreto che potrebbe – e in parte già lo ha fatto – costituire una piccola rivoluzione copernicana del sistema fiscale italiano e del sostegno alle opere che realmente ed efficacemente operano sul territorio: il cinque per mille.



Teatro della felice dichiarazione comune di intenti è Il Sole 24 Ore di Ferruccio de Bortoli. Proprio ieri con un editoriale di Guido Gentili del titolo Un impegno bipartisan: 5 per mille (ma vero) un impegno bipartisan per mille aveva lanciato il tema di un accordo sul cinque per mille che fosse trasversale agli schieramenti. Un



«un impegno bipartisan per mille, Nel caso del 5 per mille» – si legge nell’articolo – frutto pratico del principio della sussidiarietà divenuto legge sia a livello europeo che nazionale, non c`è bisogno dei sondaggi per capire cosa vogliono quei cittadini in carne ed ossa». Eppure, prosegue Gentili «Per i due anni successivi, il Governo Prodi ha confermato il meccanismo e integrato la copertura, anche se per due volte ha inizialmente “dimenticato” di inserire nella finanziaria il “cinque per mille” (recuperato grazie alle pressioni del mondo no profit, dell`Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà e della stampa). Finché, con lo sciagurato decreto Milleproroghe, è arrivato l`allargamento alle associazioni sportive che rischia di snaturare questo prezioso strumento». Ma, e conclude «Chi più chi meno, da Berlusconi a Bertinotti passando per Veltroni e Casini, ha detto (e scritto) di voler puntare sulla valorizzazione del mondo no profit stabilizzando e perimetrando meglio il “cinque per mille”. Oggi è il momento giusto per farlo. Questa sì sarebbe una bella sorpresa».



Ed ecco, la sorpresa sembra davvero arrivare. Silvio Berlusconi e Walter Veltroni, infatti, rispondono favorevolmente con due lettere oggi pubblicate in prima pagina dal quotidiano di viale dell’Astronomia. Un 5 per mille che sarà stabile e senza limiti. Silvio Berlusconi ha rivendicanto la primogenitura dell’idea («ha visto la luce nella legge finanziaria 2006 del governo Berlusconi, per un’intuizione dell’allora ministro dell’economia Giulio Tremonti»), che ricorda anche nel programma elettorale del Pdl è prevista una doppia misura: «fare diventare il 5 per mille un 7 per mille e introdurre un nuovo 5 per mille destinato all’ambiente e alla sua salvaguardia». Anche il candidato premier del Pd si assume l’impegno di rendere stabile il contributo del 5 per mille «con grande convinzione, a sostegno delle attività delle associazioni di volontariato o di università o enti di ricerca».
Le premesse di un’intesa sembrano quindi esserci e – ci sia perdonata la battuta – questa sarebbe davvero una grande intesa.

(Foto: Imagoeconomica)