Oggi in Inghilterra si vota per le amministrative, e per la prima volta sembra che i laburisti possano uscirne con le ossa rotte. Gordon Brown, il serio Cancelliere passato alla carica di Primo Ministro, sta perdendo la sua fama di efficace amministratore, magari privo del carisma di Blair, ma capace di “fare”, di mettere a posto le cose. Nel sentimento degli inglesi si fa strada una grande disaffezione verso questi nuovi laburisti che non sembrano più occuparsi della working class. È come se, grazie a Blair e al suo New Labour, l’Inghilterra politica si fosse secolarizzata, cadute le barriere ideologiche, e anche le classi più basse inizino a considerare la possibilità di dare la propria fiducia a David Cameron, leader dei conservatori, e Boris Johnson, incredibile candidato alla guida del comune di Londra. Sembra che le classi meno abbienti possano rivolgersi a questo gruppo di quarantenni privilegiati, educati ad Eton e poi ad Oxford, piuttosto che alla serietà presbiteriana e old-labour di Gordon Brown, o alla stravaganza leftist dell’attuale sindaco di Londra Ken Livingston (soprannominato da molti Red Ken , Ken il rosso, tanto e’ a sinistra!).
E come dare torto ai cittadini di sua maestà: il governo Brown ha appena approvato la finanziaria (qui l’anno fiscal finisce a Marzo) e ha finalmente attuato la riforma fiscale che Gordon Brown stesso aveva inventato. Questa abolisce il primo scaglione dell’imposta sulle persone fisiche, che era al 10%, e fa passare molti cittadini al successivo scaglione, il 20%. Risultato? Famiglie e anziani pare non ci perdano, essendo rimborsate con aumenti di detrazioni, ma molti giovani non ancora con famiglia, o pensionati non ancora “vecchi” pagheranno di più, e molto. In pratica il governo laburista ha aumentato le tasse, e le ha aumentate alla propria base elettorale: le persone meno abbienti. Si parla di 5 milioni di persone. La conseguenza è stata che oltre settanta deputati laburisti si sono rifiutati di votare la finanziaria se prima non avessero ricevuto assicurazioni che si sarebbe rimediato a questi aumenti di tasse. Una figura tremenda per il nuovo Cancelliere, Alistair Darling, e ancora peggiore per l’intero governo.
E come se non bastasse a due giorni dalle elezioni viene fuori un’ulteriore incattivimento del fisco: il bollo auto, che qui dipende non dalla dimensione dell’auto ma da quanto la macchina inquina, aumenterà sensibilmente per le macchine più vecchie di sette anni. Ancora una volta un aumento di tasse alle classi meno abbienti, ed in un momento in cui la benzina supera le 5 sterline al gallone (strane soglie psicologiche, questi inglesi! chissà quant’e’ un gallone?!). In un paese in cui il mercato delle auto usate a prezzi stracciati è fiorente, vuol dire che molti hanno visto il valore della propria macchina crollare, e questi molti, ancora una volta, erano la working class che non avrebbe mai pensato di mettere una X su un partito guidato da privilegiati Etonians.
Grande possibilità per Cameron, e occhi puntati sulla sfida di Londra, dal grande sapore simbolico. Il sindaco dell’ultra-sinistra, che si è aggiudicato le olimpiadi del 2012 si scontra con l’ex direttore dello Spectator (una specie di “Panorama” con British humour aggiunto) Boris Johnson. Boris è un personaggio incredibile, facile alla battuta, poco incline al politically correct e deputato per Henley-on-Thames, paese fuori Londra posto di villeggiatura per londinesi agiati e panorama di una delle più eleganti regate di canottaggio del Regno Unito. I sondaggi pare lo diano in leggero vantaggio, e sarebbe veramente un segno che il vento sta cambiando.