L’apparenza conta, soprattutto in politica. E non lo si dice per riaffermare ancora una volta quanto la politica manifesti sempre il proprio lato ingannevole, bugiardo, ipocrita: ma perché la politica deve far vedere, deve necessariamente rendere conto di quello che fa. Deve cioè sottoporsi al giudizio pubblico dei cittadini, degli elettori.



Ora, quel che appare è che l’attuale governo sta prendendo delle decisioni. E questa cosa alla gente piace. La situazione è difficile, tutti lo vedono e lo percepiscono nella propria vita, sia sotto l’aspetto economico, sia sul versante della sicurezza. Ed è proprio quando la situazione appare complicata che la gente desidera innanzitutto che chi è al potere dimostri di essere capace di prendere delle decisioni. Poi, col tempo, prenderà posizione anche sul merito di queste decisioni. Ma intanto i potenti devono dimostrare di non stare con le mani in mano, di non passare il proprio tempo a litigare e ad accapigliarsi su questioni inutili, soprattutto se legate a beghe interne a chi detiene la maggioranza.



Il governo Berlsuconi piace perché sta facendo cose: ha abolito l’Ici, ha affrontato con piglio autorvole l’emergenza rifiuti a Napoli, sta dimostrando di voler prendere di petto, andando anche contro le critiche dei “politicamente corretti” (e questi alla gente non piacciono), la questione della sicurezza e dei Rom.

Dall’altro versante c’è una sinistra che sta sempre più perdendo la propria identità, e quindi la propria capacità di piacere alla gente. Si avvertono sì come importanti alcuni temi cavalcati dalla sinistra, e sopratutto se ne avverte una certa tenuta dal punto di vista della forza ideologica: ma tutti capiscono che queste cose non hanno peso, non hanno rilevanza, non contano nella vita di tutti i giorni. Sono poi una minoranza quelli che si fanno incantare dalle scabrosità delle intercettazioni, e dai discorsi sull’impresentabilità dell’attuale presidente del Consiglio. Mentre sono tanti quelli che si rendono conto che la vecchia politica cosiddetta “di sinistra”, quella dell’attenzione sociale alle fasce più deboli, non alberga più nella parte sinistra del Parlamento. Quindi, all’accrescersi della fiducia nella maggioranza corrisponde un continuo perdersi della capacità di attrattiva dell’altra parte politica.



Ora, su tutto questo il governo non può però adagiarsi. Come detto, la gente valuta all’inizio positivamente il semplice fatto che le decisioni vengano prese: e l’attenzione al momento non è certo spostata altrove da un’opposizione che non sta creando nessuna alternativa, se non in maniera scomposta.

Ma prima o poi il momento della valutazione nel merito delle decisioni prese arriva. Se il governo non terrà la barra dritta sul riformismo forte e veramente innovativo, il rischio di dilapidare questo consenso sarà altissimo. Un’aspettativa alta è sempre un patrimonio rischioso, che non rimane stabile: o dà grandi frutti e si incrementa notevolmente col tempo; o rivela ben presto la propria debolezza, rischiando di perdersi nel nulla.