La prima reazione di fronte alla strage di innocenti che ha avuto luogo in Ossezia negli ultimi tre giorni, dove qualche migliaio di persone è rimasto ucciso dalle armi russe e georgiane, è un appello al senso di responsabilità dei due governi affinché mettano subito la parola fine agli scontri armati per il controllo della regione caucasica.
Il referendum fu estremamente popolare, con una percentuale di vittoria tra il 98-99% delle preferenze. I critici internazionali hanno affermato che la mossa avrebbe potuto aggravare le tensioni regionali, e il governo di Tbilisi accuratamente non ne riconobbe l’esito.
Auspico che Russia e Georgia capiscano che quella diplomatica è la soluzione migliore per entrambi, e auspico altresì che l’Unione Europea svolga nel migliore dei modi il suo ruolo che non è mai stato così fondamentale, ruolo che le appartiene grazie all’antica amicizia e alla proficua collaborazione che negli anni ha portato avanti con entrambe le parti. Entrambi hanno la certezza che le proposte europee non hanno altro fine se non quello di creare le condizioni per una pace internazionale che è precondizione per un benessere duraturo per i cittadini. Per questo rimane la speranza di una soluzione pacifica.
Oggi la proposta torna d’attualità, infatti il Ministro degli esteri Frattini ha dichiarato che se la presidenza francese dell’Ue dovesse decidere di affiancare le forze di Mosca, che da anni su mandato internazionale presidiano l’Ossezia del sud, anche l’Italia manderà le sue truppe.