«Veltroni? Aveva cominciato bene, ma nei fatti è adesso del tutto inesistente». Parlando all’incontro del comitato costituente del Pdl, che si sta svolgendo a porte chiuse al Tempio di Adriano, a Roma, il premier Silvio Berlusconi avrebbe così definito il leader del Pd Walter Veltroni. Secondo il Cavaliere «la sinistra ha scelto la vecchia linea e i vecchi vizi della sua provenienza storica». Da qui l’impossibilità di proseguire realmente sulla strada del dialogo: «Dimentichiamo ogni speranza di poter collaborare con loro. Dovrà passare ancora un’altra generazione, visto che oggi sono posseduti solo da invidia e odio di classe». «Questa sinistra – avrebbe sottolineato il premier secondo quanto viene riferito – non è capace né di fare opposizione né di governare. È semplicemente deludente e con loro non si potrà neanche collaborare».
Berlusconi parla poi del nuovo partito: «Il Pdl sarà una forza politica aperta, punto di riferimento per tutti gli elettori attraverso sedi locali, siti internet e circoli che manterrei vivi» «Ho letto – ha detto il Cavaliere parlando ai cento costituenti del Pdl – che qualcuno di voi ha detto che con il bipolarismo si arriva all’alternanza al governo. Ma quale alternanza, saremo noi a governare a lungo». Al Tempio di Adriano, Berlusconi avrebbe anche fatto ancora una volta riferimento ai sondaggi, parlando un «apprezzamento record» nei confronti del governo dal lui guidato: «Siamo al 63,7%» ha specificato il premier. «Siamo una forza politica – ha aggiunto – che non si ferma al 42% ma deve andare a recuperare coloro che non si riconoscono in questa sinistra che ha profondamente deluso gli italiani».
Ai cento membri del comitato costituente del Pdl, Berlusconi ha suggerito di «lavorare in fretta e per il futuro».«Dimenticate di fare interviste e adottate una regola di condotta: parlare soltanto nelle conferenze stampa convocate presso i Ministeri. Ricordate che molti di voi sono a capo delle istituzioni, occorre mettere fine alla politica del chiacchiericcio e delle parole» è stato l’invito del premier.
Da Berlusconi anche un accenno alle Europee: «Lo sbarramento più logico è al 5 per cento, per avere nel Ppe una grande maggioranza relativa capace di orientare la politica dell’Unione Europea» ha detto il Cavaliere, ribadendo la preferenza per liste bloccate, meccanismo in grado di «selezionare autorevoli esponenti politici».