A larga maggioranza gli italiani dicono sì al federalismo fiscale. E’ quanto emerge da un’indagine Confcommercio-Format, in base alla quale il 62,4% degli intervistati la ritiene una riforma che serve veramente al nostro Paese, anche se solo il 32,8% si dichiara fiducioso nella capacità degli attuali amministratori locali a identificare i costi reali dei servizi erogati dalle Regioni, e una vasta quota (75,2%) prevede possibili disagi per i cittadini di alcune Regioni.
Ad ogni modo – afferma la ricerca – il 66,2% si dichiara favorevole a una decentralizzazione delle strutture dello Stato, e quindi allo spostamento di una parte delle strutture e dei dipendenti statali dal centro alle Regioni, e un 72,4% ritiene che le regioni pi deboli debbano essere aiutate da quelle più forti, mentre l’87,3% giudica positivamente la possibilità degli enti locali di gestire autonomamente le risorse del proprio territorio.
Per il 59,8%, poi, il federalismo è un possibile veicolo di rinnovamento della democrazia nel nostro Paese, per il 55% porterà a una pressione fiscale inferiore o uguale a quella attuale e per il 58,7% ad un miglioramento della qualità dei servizi pubblici erogati.
Qualche problema, però, sul fronte dell’informazione: se infatti il 77,5% dichiara di essere a conoscenza della riforma (anche se il 61,6% ammette che la conosce solo a grandi linee), e il 50,4% sa chi il ministro competente sul tema, solo il 35,3% sa indicare le materie che con questa riforma saranno demandate alle Regioni (sanità e istruzione le risposte più numerose) e appena il 21,4% a conoscenza del numero delle province esistenti in Italia.