Caro Direttore,
È stato varato dalla Giunta regionale lombarda, a firma del presidente Formigoni, il nuovo Regolamento dell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali e oggi la Commissione attività produttive ha dato il via libera al provvedimento.
L’Albo è articolato in tre Sezioni che identificano la tipologia delle cooperative relativamente alle attività e ai servizi svolti.
Rispetto all’attuale regolamentazione viene introdotta una importante novità, poiché mentre sinora una cooperativa poteva essere iscritta in una sola sezione dell’Albo, col nuovo Regolamento – se svolge attività sia di “tipo A” (servizi sociosanitari, socio assistenziali ed educativi) che di “tipo B” (attività diverse finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate) – può chiedere l’iscrizione contemporanea in entrambe le sezioni.
Con il nuovo regolamento ci sarà più libertà di azione per le cooperative sociali, più efficienza e meno burocrazia. Le cooperative “miste” avranno la facoltà di operare con una cooperativa sola invece che con due, evitando duplicazioni di onerosi costi gestionali e amministrativi e, soprattutto, potranno personalizzare e modulare con più facilità gli inserimenti lavorativi delle persone svantaggiate.
Nell’esporre questo provvedimento alla Commissione attività produttive, in quanto relatore anche della legge lombarda sulla competitività, ho desiderato segnalare con convinzione che le cooperative sociali sono certamente “imprese” e come tali devono poter beneficiare dello sforzo che la Regione sta compiendo per sburocratizzare e semplificare i rapporti fra imprese e pubblica amministrazione:
CONTINUA LA LETTURA DELL’ARTICOLO, CLICCA IL PULSANTE QUI SOTTO
Ecco perché il nuovo regolamento semplifica di molto le modalità di presentazione delle domande e di iscrizione e mantenimento all’Albo (requisito necessario per accedere a tutti i benefici previsti per le cooperative sociali), la cui procedura è completamente informatizzata per favorire gli adempimenti delle cooperative.
Se il principio di sussidiarietà consiste nel mettere i soggetti sociali in condizione di poter rispondere, nel modo e secondo i criteri che provengono dalla loro viva esperienza ideale, qual essa sia, ai bisogni che incontrano, ecco che ogni maggior libertà nell’operare deve essere salutata con favore. Chi conosce bene la passione e lo spirito di servizio all’uomo concreto che servono per dar vita a un’impresa sociale, frutto autentico di creatività e di efficienza “lombarda”, apprezzerà il provvedimento.
Peccato che “i lumbard” della Lega Nord, in commissione, abbiano votato contro. Sono lombardo da generazioni e “noi lombardi” abbiamo sempre considerato “lombardo” chi lavora, senza guardare la carta d’identità, la provenienza o lo stato di salute. Viva quindi le cooperative sociali che assistono e fanno lavorare nelle loro imprese migliaia di disabili, “lombardi” come me. Risultato della votazione in commissione: 41 voti favorevoli (Pdl, Pd ed altri), 12 contrari (Lega Nord, Rifondazione Comunista) e 7 astenuti. Via libera, finalmente, al nuovo Regolamento.
(Mario Sala – Consigliere Regionale Lombardia Pdl, Commissione attività produttive)