In casa Pd tiene banco il caso Marrazzo. Il filmato incriminato ha inizio in camera da let­to in via Gradoli. Un uomo indossa soltanto una camicia, accanto c’è un transessuale. “Non mi rovinate, non mi fate del male” dice l’uomo dopo aver ricevuto la richiesta dei documenti. Sul tavolo strisce di cocaina e una pic­cola cannula per aspirarla. Accanto un tes­serino della Regione Lazio intestato a Piero Marrazzo. L’uomo consegna ai due militari che han­no compiuto l’irruzione tre assegni per un to­tale di 20.000 euro, mai incassati.
Gli investigatori scoprono poi che i carabinieri coinvolti hanno provato a vendere il filmato.
«C’era la cocai­na, ho pagato perché avevo paura di essere ar­restato». Gli accertamenti dovranno adesso stabilire se Marazzo gli abbia versato anche soldi in contanti. I militari finiti in carcere non hanno mai messo all’incasso gli assegni, dun­que è possibile che li abbiano utilizzati come strumento di pressione per ottenere altro ed è su questo che si concentrano le verifiche.
Il governatore ha detto di aver pre­sentato una denuncia di smarrimento di quei titoli pochi giorni dopo la consegna. Finora questa sua affermazione non ha però trovato riscontro.



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