YOUTUBE – Il consiglio dei ministri ha approvato oggi il disegno di legge sulla riforma dell’Università e il Ministro Mariastella Gelmini, in compagnia del suo collega Giulio Tremonti, l’ha presentato in conferenza stampa.
Gelmini ha prima di tutto ricordato il percorso seguito per questo ddl, che «arriva dopo una lunga gestazione e periodi di concertazione con tutto il sistema universitario» e che è centrato su 4 punti: il tema dei concorsi, cioè come si diventa professori e ricercatore; gestione dell’università, cioè la cosiddetta governance; la legge delega per il diritto allo studio; la valutazione.
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Fra le novità il limite di 8 anni per i rettori, la distinzione di funzioni tra Senato e cda, la valutazione dei professori da parte degli studenti, la possibilità per gli atenei di fondersi tra loro. Il provvedimento introduce, inoltre, l’abilitazione nazionale per i professori associati e ordinari e la distinzione tra reclutamento e progressione di carriera.
Inoltre, «commissariamento e tolleranza zero per gli atenei in dissesto finanziario», ha detto Gelmini. Gli scatti di stipendio andranno solo ai professori migliori. In caso di valutazione negativa si perde lo scatto di stipendio e non si può partecipare come commissari ai concorsi.
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