«Grave teppismo di natura politica». Con queste parole Stefano Folli, editorialista politico del Sole 24 Ore, commenta il grave episodio di violenza di cui è rimasto vittima ieri sera a Milano, dopo il comizio, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
«Siamo in una brutta situazione, una situazione che non è terrorismo ma che può portare a episodi sempre più gravi», continua Folli, che ilsussidiario.net ha raggiunto circa un’ora dopo l’accaduto. L’aggressione di piazza, anche se è l’atto isolato di una persona con problemi psichici, è l’esito di un clima politico guasto e deteriorato, in cui l’opposizione non ha dato finora buona prova di sé. «Dobbiamo però distinguere – spiega Folli -. Più che dell’opposizione, parlerei piuttosto di fallimento del confronto civile. Quello che è saltato è un equilibrio generale del sistema politico che si è voluto in chiave bipolare. Con buone intenzioni, ma le intenzioni non bastano. Questo bipolarismo è diventato una rissa permanente, e un episodio di piazza, qualunque ne siano la matrice e la responsabilità, deve far pensare. Il bipolarismo, che è stato visto giustamente come un grande passo in avanti nella dialettica politica, si sta rivelando un teatrino per una rissa continua tra forze politiche sempre più irresponsabili. E questo è molto pericoloso – conclude Folli – perché è dentro questa dimensione che allignano episodi di violenza, incoraggiati da una politica che litiga molto e conclude poco».
L’autore dell’aggressione, Massimo Tartaglia, è fermato e portato in questura. Le agenzie snocciolano le prime dichiarazioni. «Esprimo la più ferma condanna – sono le parole del presidente Napolitano – del grave e inconsulto gesto di aggressione nei confronti del presidente del Consiglio al quale va la mia personale solidarietà».
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Il capo dello Stato esprime «il più netto, rinnovato appello perché ogni contrasto politico e istituzionale sia ricondotto entro limiti di responsabile autocontrollo e di civile confronto, prevenendo e stroncando ogni impulso e spirale di violenza».
I principali esponenti politici condannano l’aggressione, ma a pesare sono le parole di Di Pietro: «Sono contro la violenza – dichiara l’ex pm – ma Berlusconi istiga». Parole come pietre. «Siamo in una situazione molto difficile dal punto di vista della convivenza – spiega Folli -. Ma quello che ha detto Di Pietro è inqualificabile e gravissimo. Un conto è prendere posizione in un clima di forte conflittualità civile, ma di fronte ad un episodio del genere non si può dire che Berlusconi istiga, perché è un voler quasi giustificare l’aggressione».
Non usa mezzi termini, Folli, nel condannare le parole dell’ex pm, che fanno seguito ad altre dichiarazioni, altrettanto gravi, dei giorni scorsi. «Berlusconi pensa che dopo aver vinto le elezioni tutto sia cosa sua e pensa di poter fare come gli pare – aveva detto venerdì Di Pietro, reclamando le dimissioni del premier -. È bene che vada a casa». «C’è un clima da scontro di piazza – aveva detto ancora il leader dell’Italia dei valori – il governo è sordo alle richieste dei cittadini e se non si assume responsabilità ci potrebbe scappare l’azione violenta». «Sono affermazioni gravissime – dice Folli -. Bisogna stare molto attenti a usare le parole. In tempi come questi penso che chi ha una responsabilità anche pubblica e non solo istituzionale – e mi riferisco ai parlamentari – debba stare molto attento a quello che dice e a quello che fa. L’esasperazione generale del confronto politico riguarda tutti, riguarda anche Berlusconi – conclude Folli – ma questo non ha nulla a che vedere con la gravità di un fatto come quello accaduto, un episodio di violenza teppistica molto grave e pericoloso. Ma ancor più gravi sono affermazioni come quelle. E spero che il Pd dica finalmente una parola precisa su Di Pietro».
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