Arturo Parisi, leader degli ulivisti del Pd , chiede un voto dell’assemblea costituente del partito su referendum e collocazione nel parlamento europeo.

«Quale sia la posizione ufficiale del Partito sul voto referendario e quale la nostra collocazione europea – sottolinea Parisi – sono domande che non hanno avuto una risposta formale e impegnativa. Non credo che su due temi cruciali e così nitidamente politici il Partito possa andare avanti senza una chiara posizione ufficiale che impegni i suoi aderenti e le sue strutture e si accontenti invece di disporre solo di posizioni prevalenti, quasi fosse una questione di coscienza. Cosa direbbe Franceschini se la sua funzione di Segretario fosse affidata a un riconoscimento prevalente?».   



«Non riesco a capire – osserva Parisi – come il Partito Democratico possa andare a due consultazioni politiche come il Referendum e le Europee senza disporre di una posizione sulla collocazione politica del Partito in Europa e sull’assetto istituzionale interno approvato a partire da un dibattito trasparente e attraverso il voto dell’Assemblea Costituente, l’unico organo democratico del quale il partito dispone. O Franceschini pensa che la democrazia sia un rito intermittente utile solo per legittimare la sostituzione di Veltroni decisa da una Assemblea, frettolosamente convocata, per approvare la proposta della sua elezione avanzata dalla Presidenza “a nome dell’intero gruppo dirigente nazionale e di tutti i segretari regionali”? Non facendo parte della Direzione, in attesa della sua nuova elezione chiesta dalla Commissione dei Garanti e confermata dalla Assemblea Costituente, sento il dovere di riproporre pubblicamente a Franceschini questioni già a lui proposte anche se purtroppo senza alcun riscontro».



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