“L’Italia a chi la ama”, senza “impossibili” preclusioni “etniche”: Fabio Granata, esponente di An oggi nel Pdl, prende posizione sul dibattito nato dal “no” di Berlusconi all’idea, attribuita dal premier alla sinistra, di un paese “multietnico”. Il vice presidente della commissione Antimafia e capogruppo del Pdl in commissione Cultura della Camera sottolinea che “credere nell’integrazione e in nuove forme di Cittadinanza, non significa ‘volere’ la società multietnica ma prendere atto delle dinamiche storiche e cercare di ‘governarle'”. “Abbiamo – sottolinea Granata – una identità storica e culturale straordinaria e dinamica e una posizione geopolitica strategica nell’area mediterranea: per questo dobbiamo esserne all’altezza politicamente,senza teorizzare chiusure impossibili su base etnica”. “Dalla tradizione romana al rinascimento alle avanguardie del 900 siamo stati capaci, nell’evoluzione delle forme, di preservare una certa idea dell’Italia, basata sulla bellezza, la civiltà, l’accoglienza. Questa – conclude – è la sfida e la prospettiva. L’Italia a chi la ama”.
Volontè – “Berlusconi prende il giro italiani, ancora una volta sulla sicurezza solo gesti da baraccone. Dopo aver ossequiato Gheddafi, cedendo ogni dignità nazionale, ora manda navi da guerra per combattere la povera gente. Nessuna misura contro gli schiavisti”: lo afferma Luca Volonté, dell’Udc. “Altro che sicurezza,la sua è debolezza con i forti e tronfio con i deboli”, sostiene il deputato centrista. “Dopo le ronde politiche e gli spioni,ora il Governo pur di nascondere i fallimenti, nazionali ed europei, si inventa il pattugliamento delle acque territoriali contro i disperati che fuggono da guerre e carestie. Dall’inizio del Governo Berlusconi l’immigrazione clandestina e gli sbarchi sono aumentati fino a cifre imbarazzanti, gli spot fanno ridere gli schiavisti. Berlusconi inviterà Gheddafi in Italia al G8, ossequioso con il complice degli schiavisti e ingeneroso con i rifugiati? Vergogna”, conclude Volonté.