Dalla Fiera del Libro di Torino, Massimo D’Alema lancia un messaggio di ottimismo sulla salute del centrosinistra «che è pienamente in campo e in grado di contrastare il centrodestra». Intervenuto questa mattina, prima di un incontro sulla memoria del Novecento, con Fausto Bertinotti e Giovanni De Luna, e poi alla presentazione del suo libro “Il mondo nuovo. Riflessioni sul Pd” (Italianieuropei), D’Alema ha aggiunto: «Il centrosinistra governa molte città, province e regioni e in questi 15 anni di crisi del paese abbiamo governato 7 anni noi e 8 Berlusconi. Questo non significa ovviamente che non dobbiamo capire dove abbiamo sbagliato, ma quello che rifiuto è lo sconfittismo che serve solo alla leadership politica per non vedere i propri errori. Se avessimo fatto altri accordi elettorali forse sarebbe andata diversamente».



«Rifiuto – ha detto D’Alema – l’idea di una sconfitta storica della sinistra che è solo un’autogiustificazione, d’altronde la sinistra è in crisi in Europa, che è una parte neppure così grande del mondo, non lo è in India, in America e in molti altri paesi».

Riflettendo poi sul tema dell’incontro, la narrazione del Novecento attraverso i libri, saggi, romanzi, dei dirigenti politici e sindacali della sinistra, D’Alema ha aggiunto: «Dovremmo recuperare cosa è ancora vivo di quella dimensione collettiva, di quella storia che è stata basilare per la costruzione dell’Italia democratica. Al di là di ogni retorica, bisogna riflettere su quello che è stato definito lo scacco della sinistra. D’altronde – ha concluso – dopo l’89 era naturale l’arrivo in campo della destra, e la caduta del muro non poteva certo aiutare noi. Sono fasi della storia che ci hanno visto e ci vedono protagonisti».



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