Ignazio Marino scrive una lettera al segretario del Pd Dario Franceschini per illustrargli le difficoltà a cui vanno incontro molti cittadini per il tesseramento. Da qui il rinnovo della richiesta di una proroga al 31 luglio.
«Caro Segretario – scrive il candidato alla segreteria – alcuni giorni fa diverse testate nazionali hanno dedicato ampi servizi alle difficoltà del tesseramento. In sintesi: il tesseramento via internet, che doveva essere la vera novità, è impossibile, l’anagrafe dei circoli che compare sul sito del partito è parziale, i circoli che si basano sul generoso lavoro dei volontari non sono spesso messi nelle condizioni di garantire l’apertura nei giorni festivi (un tempo i partiti di sinistra erano aperti proprio nei giorni di festa, del resto chi lavora può dedicare alla politica soltanto il tempo libero)».
«L’Unità nel suo sito riporta quotidianamente proteste di cittadini che vogliono iscriversi ma non ci riescono. Qualcuno di loro ha usato la metafora del gioco dell’oca. Analoghi rilievi si trovano in moltissimi altri siti, a partire da quello del quotidiano La Repubblica, il più visitato del paese. Tutto questo realizza una situazione di irregolarità diffusa. Lo dico senza enfasi, ma credo non sfugga che la regolarità di un processo congressuale poggia tutto sulla regolarità delle iscrizioni. Se il cittadino che vuole iscriversi non ci riesce, e se invece ci sono circoli dove il numero di tessere sfida ogni legge della statistica, il Partito Democratico deve esserne seriamente preoccupato».
«Tentare un rimedio – prosegue Marino – non è difficile, almeno sul versante di coloro che vogliono iscriversi. Basta che la Direzione Nazionale decida domani di estendere per 10 giorni il termine ultimo per l’iscrizione ai fini della partecipazione al Congresso del Partito Democratico, con la clausola che tutti i circoli debbano essere aperti almeno quattro ore al giorno, e otto in uno dei due giorni del fine settimana».