«Aspettiamo risposte concrete, non di immagine, per capire qual è la soluzione per chi ancora non sa dove andare». Lo ha detto il segretario del PD Dario Franceschini incontrando gli amministratori delle zone colpite dal terremoto in Abruzzo. Il leader ha poi visitato le tendopoli e incontrato il sottosegretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso. Nel bilancio di questa visita in Abruzzo, Franceschini, pur dando tributo agli sforzi protratti finora nella ricostruzione e nel restauro delle opere d’arte, non ha lesinato critiche ai piani previsti dalla maggioranza e, in particolare, ha voluto lanciare l’allarme in vista della prossima stagione autunnale.
«Con responsabilità e spirito costruttivo bisogna dire alcune cose. I sindaci hanno spiegato che per metà settembre qui si tornerà ad accendere i termosifoni, la new town dell’Aquila prevede 3.500 appartamenti. Speriamo che tutto avvenga nei tempi previsti ma comunque restano 30mila persone con il problema di dove andare, tutte persone che sono nelle tende o negli alberghi. Per amore della verità bisogna dire che anche se il piano viene completato, resta il problema di 7mila nuclei familiari che vanno incontro al freddo, pur non tacendo che anche ad agosto vivere in una tenda non è agevole». Il leader democratico ha infine denunciato che «c’è una distanza enorme tra quello che viene raccontato e ciò che avviene nella realtà».
Massimo Cialente, sindaco dell’Aquila, ha contestato il decreto nella parte che riguarda il trattamento fiscale relativo alle aree terremotate. «È un atto sconsiderato, una cosa profondamente sbagliata che incide sulle aspettative della gente, un fattore fondamentale.Mi trovo alle prese con l’umiliazione, come sindaco, di dire che la mia popolazione non può pagare le tasse. Pensare che da qui a quattro mesi qui tutto torna normale e si possa tornare a pagare le tasse, che sia chiaro è un dovere, è falso ed è una miccia che viene accesa in un periodo delicato come quello di settembre e ottobre», ha poi aggiunto, criticando anche il fatto «che la copertura degli interventi sta nei soldi che pagheranno gli abruzzesi».